Se esistesse un’enciclopedia dedicata soltanto alle grandi gesta sportive, non ci sono dubbi, Ercolano-Mari avrebbe una sezione tutta sua. Il titolo? Beh ci piace immaginare che sarebbe “Come trasformare una carneficina in un’impresa”; contesto storico 6 gennaio 2013, stadio comunale Raffaele Solaro di Ercolano. In campo due squadre che lottano per obiettivi opposti: i padroni di casa per non lasciare l’Eccellenza, gli ospiti, invece, proprio per non doverci giocare più la stagione prossima, grazie ad un’agognata promozione in serie D. Da una parte una squadra fatta di giovani vogliosi e speranzosi, guidati dal nuovo tecnico Astarita (prima panchina per lui); dall’altra vecchie volpi in campo ed in panchina. Vista la data non ci facciamo mancare nemmeno la befana, che per questa volta anziché di una scopa è dotata di un semplice fischietto. Ma la differenza più grossa sarà che i cattivi invece di ricevere il carbone, si dovranno accomodare anzitempo sotto la doccia. Che la cronaca abbia inizio. La prima mezz’ora corre via senza particolari patemi d’animo, dopodiché Maggio, Piccolo e Romano per i locali e Liccardi per il Mari provano a pescare dalla calza il cioccolatino giusto, di quelli che possono addolcire una domenica intera, ma i loro deliziosi tentativi non finiscono nelle rete nemmeno per una volta. Alla ripresa dei giochi sono gli ospiti a sfiorare per primi il vantaggio, ma D’Urso dice per ben due volte di no. Non avviene lo stesso – corre il minuto 55’ – nell’area opposta, quando Maggio, tutto solo davanti ad una porta sguarnita, deve solo appoggiare in porta il gol dell’1-0. La gara potrebbe a questo punto mettersi in discesa per i granata, ma lì dove la partita sembra finire, ha inizio l’impresa. Qualche minuto dopo, infatti, il direttore di gara espelle Sansone per doppia ammonizione. Poco dopo va a fargli compagnia anche il mister. L’Ercolano scricchiola, ma tiene. A cinque minuti dal termine, però, viene ammonito per la seconda volta anche capitan Fiorillo. L’Ercolano allora muta pelle e da una squadra si trasforma in una barricata, che nel recupero perde ancora un pezzo, ovvero Piccolo, espulso direttamente per fallo da dietro. Ma ormai la befana, pardon l’arbitro, ha già il fischietto in bocca e l’impresa può dirsi compiuta. Anche un’impresa, tuttavia, può avere i suoi risvolti negativi. Infatti l’Ercolano adesso si trova a dover affrontare la delicatissima sfida esterna con l’Atletico Vesuvio, che vanta soltanto un punto in più alla squadra di patron Simeoli, senza ben quattro squalificati, uno dei quali è mister Astarita. In più, come se non bastasse, dovrà fare a meno anche dell’esterno Cozzolino, che nel corso dell’antecedente gara ha subito una frattura al braccio. A questo punto, per quanto concerne la formazione da schierare domenica, l’Ercolano dovrà fare di necessità virtù e mandare in campo quelli che sinora hanno avuto meno spazio, se non addirittura qualche giovane della primavera. Insomma servirà un’altra impresa, ma adesso alle falde del Vesuvio lo sanno tutti: nulla è impossibile.