Sono passati 18 mesi dalle dimissioni del generale Jucci dalla guida del commissariato per il disinquinamento del fiume Sarno e nel corso di questo lasso di tempo sono stati fatti pochi passi in avanti nel processo di recupero del mare e del fiume.
Infatti l’unico risultato visibile è quello relativo all’allacciamento delle reti fognarie di Torre Annunziata, Boscotrecase e Trecase all’impianto di foce Sarno eliminando numerosi scarichi diretti a mare.
La struttura del commissariato e i relativi poteri sono stati trasferiti definitivamente all’Agenzia regionale Arcadis che si occupa di protezione del suolo.
Appare chiaro che si è notevolmente indebolita la capacità di azione e di efficacia dell’azione su questi temi.
Infatti si stanno accumulando ritardi e non si sbloccano lavori fermi da tempo, per diversi intoppi, ed è venuta meno anche la capacità di coordinare un’azione di lotta efficace agli scarichi abusivi e agli sversamenti illegali.
Il rischio reale è che tutto si impaludi all’interno delle difficoltà e delle inerzie della Regione Campania.
Si guardi alla vicenda che riguarda gli Ato – le Autorità di gestione del ciclo integrale delle acque.
Infatti la Campania è una delle poche regioni che non ha effettuato la riforme del ciclo unico integrato e ha fatto scadere i termini delle diverse proroghe predisposte dal Governo nazionale nel corso di questi anni.
L’unico partito che ha presentato un disegno di legge di riforma è stato il PD.
La settimana scorsa è stato pubblicato un provvedimento della Giunta regionale che ha prorogato le attività ordinarie degli Ato fino all’approvazione della riforma indicando gli attuali Presidenti come commissari.
Di fatto si indeboliscono e si mettono in uno stato di incertezza giuridica e di prospettiva strutture importanti per le autorizzazioni allo scarico da parte di imprese e privati, per il coordinamento tra gli enti.
Anche questo conferma il giudizio su una pesante sottovalutazione da parte della Giunta regionale dell’importanza strategica di una corretta gestione del ciclo integrato delle acque per il futuro delle nostre comunità.
“La rete faro del Sarno continuerà ad incalzare la Regione affinchè si determini una svolta e si portino a compimento opere che sono sospese o in completamento da troppi anni – ha dichiarato Paolo Persico – malgrado le promesse sono ancora fermi i lavori del nuovo depuratore di Punta Gradelle a Vico Equense e il nuovo collettore di Gragnano, vi sono profonde incertezze sul futuro del completamento del nuovo depuratore di foce Sarno. Presenteremo un dossier dettagliato, nei prossimi giorni, per far emergere le inadempienze della Regione, ma anche per presentare proposte di merito per garantire un migliore inizio della prossima stagione”.