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Vigile aggredito a Castellammare, Bobbio: solidarietà ad agente ferito

vigili urbani-“La mia piena, totale e incondizionata vicinanza e solidarietà al componente della polizia municipale di Castellammare di Stabia aggredito nello svolgimento dei suoi compiti d’istituto. La mia solidarietà è peraltro estesa a tutti gli uomini e le donne della polizia municipale stabiese con una particolare menzione, nella fattispecie, ai giovani stagionali che, in questo caso come in generale, hanno sempre mostrato la loro piena integrazione e condivisione dello spirito di Corpo nel quale si sono immersi fin dal primo momento”.

Lo ha detto l’ex sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.

“Il comportamento del giovane vigile urbano, la sua solerzia e il suo senso del dovere stanno a dimostrare, peraltro, quanto prezioso e utile sia stato e sia il loro utilizzo, consentendomi di rivendicarne con orgoglio la scelta fatta fin dal primo momento. Mi auguro che, con il nuovo bilancio e, in particolare, nella redazione del piano del fabbisogno del personale, si continui a prevedere l’utilizzo di questa risorsa fondamentale per continuare ad assicurare alla città di Castellammare di Stabia un vero e autentico presidio di legalità e di sicurezza, al netto ovviamente della capacità e della voglia di chi organizza e dirige il Corpo (sperando di non usare parole grosse!) – ha aggiunto Bobbio –. Colgo, quindi, l’occasione anche per lanciare un appello al commissario prefettizio, dott.ssa Bonadies, perché voglia confermare l’utilizzo dell’aliquota del personale stagionale della polizia municipale”.

“Spero, vivamente, che questa necessità di conferma non venga osteggiata dai competenti dirigenti comunali e, in particolare, dal dirigente della polizia municipale il quale certamente non vorrà farsi mancare una così importante risorsa in termini umani. O no? Il solito rammarico, ormai, purtroppo rituale, mi rimane nel constatare la molle risposta giudiziaria nei confronti di episodi così devastanti dal punto di vista dell’ordinata convivenza civile. Nessuna altra constatazione è possibile di fronte alla pena inflitta a un delinquente che, nel chiedere scusa ed avendo causato lesioni tali da generare una prognosi da ben venticinque giorni, avrebbe detto di non aver avuto intenzione di fare del male. Figuriamoci! E se avesse avuto l’intenzione di fare del male, a quest’ora di che cosa staremmo parlando?”, ha concluso Bobbio.

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