Il coordinatore cittadino del PdL, Maria Teresa Bruno replica alle recenti dichiarazioni del candidato sindaco di una parte di centrosinistra Corrado Scarlato.
“A pochi mesi dalle elezioni amministrative, leggere dai giornali le dichiarazioni del candidato a sindaco di una parte del centro-sinistra, Corrado Scarlato, nelle quali afferma di essere intenzionato ad avviare una campagna di ascolto per recepire le istanze della gente e inserirle nel programma elettorale, ci lascia perplessi e sorge spontanea la domanda: “Ma una persona che si candida a voler fare il sindaco di Scafati dove vive? Se vivesse fra la gente ogni giorno, i problemi e le istanze dovrebbe conoscerli perchè è dalla consapevolezza di poter o saper risolvere i problemi e le esigenze della propria comunità che prende forma e corpo un programma politico alternativo da sottoporre alla città. Prendiamo atto che ad oggi c’è ancora tanta confusione sia per lo scontro all’interno del centrosinistra con l’ ufficializzazione della rottura con il movimento Primavera non bussa che candida a sindaco Michele Grimaldi, sia per questo fumoso e ancora indefinibile programma elettorale. Scarlato parla dell’ ospedale e del risanamento del fiume Sarno, dimenticando che sia la sanità che l’emergenza Sarno sono entrambi commissariati in Campania. Questo, per merito dei governanti del centrosinistra che hanno gestito per anni la Regione Campania e il comune di Scafati. Parla di fallimento e disastro dell’ amministrazione Aliberti, ma l’unico fallimento vero e certo è la chiusura della sua fabbrica a S.Pietro che ha lasciato senza lavoro tante persone dopo avere per anni contribuito in maniera significativa al degrado e inquinamento ambientale e dell’ aria. Basta parlare con i tanti nostri concittadini che vivono in zona. La verità è che non hanno idee originali nè argomenti veri per proporre programmi alternativi, l’ amministrazione di centrodestra ha lavorato con lena ed entusiasmo in questi anni avviando opere e progetti sia di riqualificazione urbanistica che in ambito sociale, che vanno completati.
Ai gruppi di potere che per anni hanno gestito la città amministrando le risorse a vantaggio di pochi, che pensano di potersi riprendere il dominio della città diciamo che in questi anni Scafati è cambiata, è maturata una nuova coscienza civile, il senso di appartenenza ad una città che sta ritrovando la sua identità e importanza nell’Agro. Pensare di ritornare al passato sarebbe una vera iattura!”