Casalesi e carcere, “accanimento mediatico senza precedenti”. Ritiene che potra’ evitare il carcere “perche’ non posso piu’ condizionare nessuno”, ma Nicola Cosentino dice anche che “se dovesse capitare, lo accettero’ con dignita’. Non ho questa preoccupazione”.”Perche’ dovrei andarci? – aggiunge – per lo sfizio di qualcuno?”. “Ora – chiosa – il mio impegno sara’ nella ricerca della verita’ processuale”. Cosentino e’ gia’ sotto processo a Santa Maria Capua Vetere per concorso esterno in associazione di stampo mafioso e a giudizio anche a Napoli per reimpiego di capitali aggravato dalla finalita’ mafiosa.”L’unico riferimento vero dei casalesi in Parlamento e’ l’onorevole Bocchino”. Cosi’ Nicola Cosentino. ”Quando parlo di riferimento mi riferisco alla parte buona che c’e’ nella stragrande maggioranza – ha aggiunto – le sue fortune sono iniziate da l…”. Cosentino si riferisce al fatto che Italo Bocchino fu eletto per la prima volta nel ’96 nel collegio di Casal di Principe: ”Mi riferisco ovviamente alla parte buona che c’e’ nella stragrande maggioranza dei cittadini di Casal di Principe”.
Le parentele scomode di Cosentino. Risponde al mittente, Nicola Cosentino, quando gli chiedono, in conferenza stampa, del suo legame di parentela con alcuni boss di camorra. ”Sono parlamentare dal 1996, perche’ non e’ venuta nel ’96 a farmi questa domanda sulle parentele – ha risposto a una giornalista – devo essere impresentabile solo perche’ ho deciso di nascere in un comune di camorra?”. ”O perche’ uno dei miei otto fratelli si e’ fidanzato a 16 anni e sposato con l’attuale moglie il cui fratello, che allora aveva 13 anni, poi da grande ha fatto il camorrista?”. ”Che cosa c’entro io? – ha sottolineato – Di Donat Cattin si puo’ dire che era un terrorista?”. ”E’ piu’ imbarazzante lei che non io”, ha aggiunto riferendosi alla giornalista.”Perche’ io fuori e gli altri dentro? Perche’ sono il capo degli impresentabili…”. Con una battuta NicolaCosentino, in conferenza stampa a Napoli, spiega le ragioni della sua esclusione dalla liste del Pdl campano. ”Sono fuori -continua- perche’ su di me c’e’ stato accanimento e aggressione mediatica senza precedenti”. ”Scrivono che sono il principale referente del clan dei Casalesi. I Casalesi -sottolinea Cosentino- sono un clan di fessi se invece di aiutarmi a scalare le vette mi fanno dimettere ed escludere dalla liste. Se manca qualcuno non lo so. Non sono mai stato socio di nessuno. Come socio -assicura- ho solo mia moglie e la mia famiglia”, risponde Cosentino quando gli chiedono spiegazioni sull’assenza oggi del deputato Luigi Cesaro, considerato uno dei suoi fedelissimi.
Offerte da altri partiti del centrodestra, resta con Pdl e Berlusconi. Nicola Cosentino si sente ancora “fortemente vincolato al progetto del Pdl e al presidente Berlusconi”. Lo ribadisce nel corso della conferenza stampa all’indomani dell’esclusione dalle liste dei candidati alle elezioni di febbraio. “Ringrazio Berlusconi per la grande opportunita’ che mi ha dato – aggiunge – e’ una persona assolutamente straordinaria alla quale mi lega un vincolo di rapporto di stima e di amicizia”. Certo, aggiunge, “ero un punto di riferimento importante in Campania. Immagino che con il mio passo indietro possano ottenere un risultato importante. Sara’ piu’ difficile correre come me, ma gli esponenti del Pdl sono ancora forti in regione”. Quanto a lui stesso, non si e’ mai considerato “un fighetto di palazzo, non ho mai gestito assolutamente niente”. “Non mi sento tradito dal partito – aggiunge – e’ stata fatta una scelta per sottrarre il partito da una strumentalizzazione in campagna elettorale. Una scelta che non condivido ma l’accetto”.”Non ho voluto rincorrere l’immunita’ a tutti i costi. Se avessi voluto avrei accettato la candidatura che mi e’ stata offerta da molti partiti” cosi’ Nicola Cosentino rispondendo a una domanda di un cronista. Alla richiesta di fare i nomi dei partiti, Cosentino risponde: ”Tutti i partiti che sono alleati del Popolo delle Liberta”. ‘”L’alleanza Pdl-Lega consente di essere alternativi alle forze di sinistra e di competere per vincere. Penso che nei momenti essenziali la Lega non si e’ mai sottratta: un alleato scomodo, ma fedele”. Lo ha detto Nicola Cosentino nella conferenza stampa a Napoli.
Chiarisce il giallo delle liste sparite nella giornata di ieri. “Ieri si e’ diffusa questa notizia, che ero scappato con le liste – spiega NicolaCosentino a Napoli – non sono mai scappato. Le liste sono state consegnate a Nitto Palma nel primo pomeriggio”. Ai vertici a Palazzo Grazioli, racconta, “ho partecipato per dare il mio contributo alla definizione delle liste. In mattina in un ufficio di presidenza si e’ deciso di affrontare la mia situazione e a ora di pranzo e’ stato deciso che ero fuori. Ho accettato e quindi non ho sottoscritto la candidatura”. “Non avevo le liste in mano – precisa – ma parte della documentazione del collegio Campania 2 che ho consegnato al commissario Palma nel primo pomeriggio, e Palma alle 17 era gia’ in tribunale a consegnare le liste”. I retroscena di una fuga con le liste sono stati messi in giro “per fare di me un mostro”.