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Pompei: i ragazzi del “Bartolo Longo” suonano al carcere di Nisida

NisidaAnche quest’anno i giovani strumentisti del complesso bandistico “Bartolo Longo-Città” hanno varcato le porte dell’istituto penitenziario minorile di Nisida. Un appuntamento che si rinnova e che ha visto, oggi, la partecipazione dei musicisti accompagnati dal Vescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo e da Fratel Filippo Rizzo, coordinatore delle attività del Centro di Accoglienza Oratoriale Semiresidenziale “Bartolo Longo”. L’incontro con i minori del carcere di Nisida è una consuetudine che si ripete, ormai, da alcuni anni ed offre, ai detenuti, la possibilità di confrontarsi con una realtà diversa, attraverso un contatto e uno scambio di esperienze diretto. La musica come valido mezzo rieducativo: è questo il senso profondo dell’incontro fra coetanei, provenienti da esperienze di vita del tutto diverse. I giovani del “Bartolo Longo”, inoltre, con le loro melodie, frutto di un lungo e costante impegno, hanno promosso un messaggio preciso e positivo: la vita è una preziosa opportunità se sai rispettarne le regole e hai stima di te stesso e degli altri.

Ad accogliere il gruppo proveniente da Pompei è stato il dott. Gianluca Guida, direttore della casa circondariale da circa vent’anni che, assieme al cappellano, Don Fabio De Luca, ha mostrato al Vescovo di Pompei e ai suoi ragazzi, come trascorrono le giornate all’interno del carcere fra tanti corsi per l’apprendimento delle arti e dei mestieri. Numerose iniziative per favorire il processo di rieducazione alla vita sociale in minori che, hanno un conto aperto con la giustizia, ma che devono anche costruirsi, giorno dopo giorno, un’alternativa di vita diversa. Dalla lavorazione della ceramica, alla costruzione di manufatti in legno alle lezioni di cucina: tutto questo costituisce l’offerta formativa del carcere di Nisida per i suoi detenuti, giovanissimi ragazzi per i quali la prospettiva di un futuro diverso va costruita quotidianamente, partendo dalle piccole cose. All’incontro di oggi hanno presenziato anche Mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, nella cui diocesi si trova il penitenziario, e una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Pompei che ha donato un Crest, simbolo della città. Completi sportivi, palloni e dolci saranno, invece, offerti dal Santuario che, come tradizione, porterà in dono a tutti i ragazzi di Nisida anche corone del Rosario, calendari e quadri raffiguranti la Vergine di Pompei. Se da Cesare Beccaria in poi si è affermato il concetto della rieducazione sociale del detenuto, ben vengano iniziative volte a restituire dignità a persone che, dai loro sbagli, possano ricavarne una speranza per il domani.

Marianna Di Paolo

 

 

 

 

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