Paolo Cannavaro, è stato ospite del primo Salottino Marziano del 2013 in onda sulle frequenze di Radio Marte, la radio ufficiale del calcio Napoli:
IL FRANCHI: “Era la prima volta che tornavamo sul campo dopo la piccola pausa che ci aveva fermato. E’ stato davvero emozionante. Era doveroso ringraziare i tifosi sotto la curva, ci sono stati sempre vicini soprattutto nel momento più buio”. “La Fiorentina ci ha affrontati con timore e meritavamo anche di vincere. Mazzarri è un vincente e ci ha trasmesso questa mentalità. Il pareggio non serve a nulla soprattutto per una squadra che vuole lottare per grandi traguardi. Il cambio del mister al Franchi ci ha dato una spinta in più, le sue mosse possono incidere sul nostro rendimento in campo”.
LA SQUALIFICA: “Noi eravamo gli stessi anche durante la pausa, ci allenavamo col sorriso sulle labbra ma il giorno del ritiro e delle partite diventava tutto più triste e difficile da affrontare. Ho sopportato troppo quello che è successo in questi mesi. L’importante che tutto sia andato per il meglio”. “Non credevo potesse capitarmi un fatto del genere. Quello che ho passato non è stato bello, sembrava gridare senza trovare ascolto. E’ stato ingiusto fermarci in attesa della sentenza definitiva, andrebbero riviste delle regole”. “Poteva essere una macchia sulla nostra carriera oltre ad una grande ingiustizia. Io e Gianluca siamo usciti puliti insieme alla società. E’ questa la nostra soddisfazione e la vittoria più grande”.”Ero sul divano a casa mia quando è arrivata la sentenza, ho ricevuto tante chiamate, ho preferito starmene da solo a guardare un film. Appena ho appreso della sentenza ho pianto, erano lacrime di gioia le mie che non sapevo di avere. Patteggiamento? Non l’ho mai presa in considerazione un’ipotesi del genere. Non ero colpevole, non potevo patteggiare, ero estraneo ai fatti”.
I CORI RAZZISTI: “Il coro “Perchè il Vesuvio è la terra che amiamo e dell’eruzione ce ne freghiamo” che ho spesso ascoltato in curva è la miglior risposta a queste persone. Questo fenomeno sta tornando in auge ed è davvero triste. Vorrei capire quelle persone che partono da Napoli per tifare Juve come si sentono nel cantare quei cori a Torino. Non so darmi una spiegazione”.
I FRATELLI INSIGNE: “Mi ha emozionato l’esordio dei due fratelli al San Paolo, è stato un momento straordinario. E’ capitato anche a noi ma non giocavamo, però, nella nostra squadra del cuore!”.
LA CLASSIFICA: “Durante il girone d’andata non guardo la classifica, cosa che faccio invece al ritorno. Chi guardo? Puntiamo in alto, non penso alle altre, guardo al Napoli e basta”.
CAVANI CAPITANO: “Mi vien da ridere, ogni anno dovrei darla a qualcuno, prima parlavano di Lavezzi, poi di Hamsik poi ora di Cavani. Sta sul mio braccio, credo sia una scelta comune, sta bene con me. Edi la meriterebbe, è un grande professionista. Però sono napoletano, sono cresciuto qui e tifo per il Napoli, credo sia una bella soddisfazione. Poi non decido io ma il gruppo”.”In allenamento Edi è un extraterrestre figuriamoci in campo. Lui riesce a staccare sulla corsa giocatori velocissimi come Maggio e Mesto. Mio fratello diceva un grande campione è grande anche nella fisicità. Edi lo è e diventerà sempre più forte”.
DONADONI: “Qui è rimasto poco tempo. Sta facendo grandi cose a Parma, dando un’identita ad una squadra che aveva sempre delle incognite. Sono imbattuti in casa e sarà ancora più difficile del match di Firenze”.
IL RIENTRO COL PARMA: “Mi sono allenato alacremente, spero nel rientro ma decide il mister. Poi non sono mancato per molto tempo…”.
Cosimo Silva