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Pompei: stamane il saluto del sindaco a Giuseppe D’Alessio, marittimo liberato lo scorso 9 gennaio

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Pompei, palazzo De Fusco ore 10.00. Il sindaco, Claudio D’Alessio, accoglie il concittadino Giuseppe alla presenza della stampa e di diversi esponenti dell’amministrazione comunale. Un’emozione fortissima, quella vissuta nella sala contessa Marianna Farnararo De Fusco, che ha visto protagonista assoluto il giovane marittimo, accompagnato dalla compagna argentina Veronica. La vicenda di Giuseppe D’Alessio risale al 23 dicembre 2012, quando fu preso in ostaggio dai pirati nigeriani assieme ad altri tre membri dell’equipaggio del rimorchiatore Asso 21. L’episodio aveva tenuto con il fiato sospeso l’opinione pubblica ed in particolare Pompei, città d’origine di Giuseppe. Il rapimento, avvenuto alla vigilia delle imminenti festività natalizie, aveva gettato un’ombra scura nei cuori dei tanti pompeiani, straniti dal peso di una notizia che mai avrebbero voluto apprendere. Tanta solidarietà per il concittadino espressa a mezzo dei social networks e non solo. Una città che si era stretta in un caldo abbraccio di vicinanza alla famiglia del marittimo, ma nel pieno rispetto del dolore. Un’attesa carica di speranza che si trasformò in gioia lo scorso 9 gennaio, quando i marittimi furono liberati e fecero ritorno in Italia il giorno dopo atterrando a Ciampino. Dopo essere stati ascoltati dalla Procura di Roma (che ha aperto un’inchiesta ancora in corso sull’episodio), i quattro giovani uomini avevano potuto riabbracciare le loro famiglie. Giuseppe aveva preso il primo volo utile per l’Argentina per ricongiungersi alla compagna Veronica e alle sue due bimbe, con la promessa che sarebbe venuto a Pompei per salutare i suoi concittadini. Così è stato. Stamane, la giovane coppia ha fatto il suo ingresso nel palazzo municipale. A prima vista l’impressione che si è avuta di Giuseppe D’Alessio è stata quella di un uomo sicuramente provato da un’esperienza così dura ma lucido nella ricostruzione dei fatti.

“E’ stato un momento difficile per tutto l’equipaggio, ore di tensione, difficilissime, alla vigilia delle festività natalizie, peraltro. Io stavo bene ma era dura non poterlo comunicare alla mia famiglia che sapevo in ansia per me” queste alcune parole del marittimo che continua: “per il contesto nel quale eravamo, il trattamento che abbiamo ricevuto è stato abbastanza buono. Le nostre famiglie hanno avuto sostegno da tutta l’Unità di Crisi che ha svolto un ottimo lavoro. Il timore che il rapimento potesse prolungassi per un tempo lungo c’era, ma ciò che ci ha dato la forza di andare avanti è stato l’affiatamento tra me e i colleghi. Quando siamo stati liberati, il mio primo pensiero è andato, ovviamente, alla mia famiglia che ho riabbracciato subito dopo aver espletato le formalità di rito con le autorità competenti”.

Giuseppe è un uomo riservato, dalle poche parole chiare e coincise. Ha la tempra tipica del marittimo di professione, che sa affrontare un lavoro complicato che porta a stare lontani da casa per mesi e mesi. Un mestiere, il suo, cominciato all’età di 19 anni e che l’ha portato a solcare diversi mari. Oggi Giuseppe ha 32 anni, una bella famiglia e soprattutto una compagna, Veronica, che è il suo porto sicuro. Una giovane donna che ha vissuto la complicata esperienza con discrezione e compostezza. Un episodio come quello accaduto a Giuseppe e a tanti altri marittimi, sicuramente ha un’incidenza delicata nel ritorno alla normalità. In alcuni casi potrebbe influire sulla propria attività professionale. Ma non sarà il caso del giovane pompeiano che ha dichiarato: “ritornerò alla mia attività lavorativa”.

Alla fine dell’incontro, la giovane coppia ha ringraziato la città di Pompei, nella figura del sindaco Claudio D’Alessio, per la calorosa accoglienza ricevuta. Una vicenda complicata, conclusasi nel migliore dei modi: l’epilogo perfetto accolto con gioia da tutti.

Marianna Di Paolo

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