“Il comune di Pompei – dichiara il commissario regionale dei Verdi Ecologisti – ha deciso di introdurre una tassa d’ ingresso per i visitatori. Tale scelta è dovuta ai tagli del Governo e per non aumentare le tasse locali. Se lo spirito è questo lo stesso comune potrebbe chiedere una tassa di esercizio a tutte le prostitute che operano sul proprio territorio ed incassare ancora di più. Pompei infatti è da tempo la capitale del sesso in Campania con attività di prostituzione anche all’ ingresso del Santuario. Non si capisce perchè si possono chiedere altri soldi ai turisti e non alle prostitute che sarebbero ben felici di pagare un obolo pur di operare in regola ed in un clima di maggiore sicurezza. Una sorta di tassa di scopo sul sesso a pagamento sarebbe un modo anche per migliorare le condizioni degli Scavi di Pompei e del Santuario oltre che l’ attività ricettiva del comune”.