L’amministrazione comunale ha toccato il fondo. Il segretario Mazzetti: “Vergognoso l’atteggiamento del sindaco”
Una città con un’attività commerciale sempre più agonizzante. E’ questa, in sintesi, l’opinione condivisa dalla maggior parte degli imprenditori pompeiani, che sono scesi in piazza ieri mattina, per rivendicare il diritto ad un futuro produttivo meno allarmante per la città. La situazione commerciale appare fortemente compromessa. E non è difficile constatarlo, considerando il fatto che numerosi esercizi commerciali hanno chiuso o si accingono a farlo a breve. Una cittadina che rischia di diventare l’ombra di se stessa se non si avvieranno, subito, interventi risolutivi o quantomeno lenitivi al problema. Il livello di preoccupazione degli esercenti pompeiani è alto. Essi denunciano una serie di provvedimenti approvati dall’amministrazione comunale a danno delle forze produttive locali. Nel mirino dei commercianti c’è l’obolo di 80 euro per ogni pullman turistico che circola nel territorio di Pompei. Questa decisione rischierebbe di penalizzare ancor di più il commercio pompeiano, già vittima della difficile congiuntura economica. Per questo e tanti altri motivi, in occasione della manifestazione di ieri, gli imprenditori hanno consegnato, simbolicamente, le chiavi delle attività commerciali all’amministrazione comunale. Quasi a voler dire che se le cose continuano così sarà del tutto inutile anche solo aprirli i magazzini al mattino. Un clima, dunque, davvero rovente che suscita tante opinioni anche fra le parti politiche. Vincenzo Mazzetti, segretario cittadino del PD definisce “vergognoso l’atteggiamento del sindaco” affermandolo a mezzo di comunicato stampa che riportiamo fedelmente:
“Nella giornata di ieri l’atteggiamento del sindaco è stato irriverente ed inopportuno rispetto aduna categoria sociale che a gran voce urlava il proprio disagio”. E’ questo il commento a caldo del segretario cittadino del Pd, Vincenzo Mazzetti, alla luce del comportamento e delle risposte che il sindaco della città di Pompei, Claudio D’Alessio, ha riservato ai commercianti ed imprenditori costretti a scendere in strada ed a mobilitarsi con forza per essere ascoltati e far comprendere le loro difficoltà ad un’amministrazione immobile, sorda ed incapace di produrre soluzioni fattive. “Il sindaco ha accolto il corteo di centinaia di suoi concittadini con un sorriso di scherno dalle finestre di Palazzo de Fusco – continua Mazzetti – Un atteggiamento tanto irriverente quanto disorientante. Nessuno si sarebbe mai aspettato che giungesse a tanto, inasprendo gli animi di chi protestava non per diletto o per impegnare del suo tempo libero, ma per una chiara problematica che esiste e che sta attanagliando un settore importante dell’economia cittadina”
Secondo il segretario Mazzetti i punti da analizzare sono diversi:
1) Il manifesto a firma del sindaco affisso sui muri della città è un concentrato di bugie e artifizi nel cercare di mettere in cattiva luce le richieste dei manifestanti. La tassa imposta agli autobus turistici non è di 1 euro a visitatore ma almeno tre volte tanto, inoltre, le istanze dei commercianti non sono ostative a questa tassa ma, a ragione, si domandano quali sono i servizi comunali ricettivi programmati che giustifichino l’esborso di tale obolo da parte dei turisti.
2) In modo strumentale il sindaco riduce le proteste dei manifestati al solo ticket di ingresso per gli autobus a fronte di tematiche di maggiore respiro (modulazione dei flussi turistici, aree parcheggi, offerta di servizi comunali per l’accoglienza, ZTL). Tematiche a cui l’amministrazione da tempo non riesce a dare risposte concrete e che, di conseguenza, preferisce nascondere e sottrarre al giudizio dell’opinione pubblica.
3) Con un atteggiamento di bassa e becera politica il primo cittadino minaccia l’inevitabile innalzamento dell’Imu e delle altre tasse comunali qualora il ticket d’ingresso non entrerà in vigore. Disarmante bugia perché non vi è alcuna relazione tra le due cose. Una tassa di scopo, come quella del ticket sugli autobus turistici, è destinata esclusivamente ad incentivare nuovi servizi di accoglienza per i turisti e non potrà mai essere utilizzata per coprire altre spese dell’Ente tali da garantire un mancato aumento delle tasse comunali. Queste affermazioni hanno il solo scopo di creare tensione sociale e di spaccare la comunità pompeiana mettendo parte della
cittadinanza contro i commercianti. Mai un sindaco dovrebbe arrivare a tanto. Infine, il segretario MAZZETTI si sofferma sul manifesto apparso in città, cassa di risonanza alle
bugie del sindaco, a firma dei gruppi consiliari e recante i simboli dei partiti:
“E’ stato utilizzato il simbolo del Pd senza alcun avallo della segreteria politica, unica detentrice legittimata. Tale utilizzo, del tutto illecito, è a titolo esclusivamente personale del consigliere MANCINO che non è riconosciuto da questa segreteria quale consigliere comunale appartenente al Partito Democratico. Di tanto saranno informati i vertici del partito. Inoltre, è raccapricciante che un manifesto politico debba essere pagato con i soldi delle casse comunali. Un manifesto politico non può essere confuso con un manifesto istituzionale. E’ vergognoso associare il logo dell’ente comunale ai simboli dei partiti”.
Questo il comunicato del PD di Pompei di cui Vincenzo Mazzetti è segretario. Libera la lettura, libera l’interpretazione. Lo scontro politico sulla delicata questione è aperto. L’auspicio però è che la bagarre politica lasci presto il posto ad interventi tempestivi e risolutivi. Pompei non può più aspettare.
Marianna Di Paolo