Scrutatori a “chiamata diretta”: 12 partiti scrivono al prefetto

farnesekDodici forze politiche di Castellammare scrivono al prefetto di Napoli Antonio Musolino per chiedere l’annullamento delle nomine degli scrutatori per le elezione del 24 e 25 febbraio. Gli ex consiglieri comunali della Commissione elettorale (Ciro Cascone, Mimmo Cuomo e Antonio Federico) hanno scelto direttamente di loro sponte buona parte degli scrutatori.

Di seguito  il documento sottiscritto da Partito democratico, Sinistra e Libertà, Centro democratico, Officina democratica, Psi, Verdi, Idv, Italia Futura Stabiae, Pdci, Noi Sud, Prc, Dc e Agorà.

Le segreterie dei partiti e dei movimenti politici sottoscrittori della presente lettera chiedono l’annullamento delle nomine degli scrutatori effettuate dalla commissione elettorale il giorno venerdì 1° febbraio 2013, in vista della tornata elettorale delle politiche in programma il 24 e 25 febbraio 2013.

Nella città di Castellammare di Stabia, fino agli anni 1980, la commissione elettorale (formata da rappresentanti dei partiti politici e dal Sindaco o suo delegato) nominava gli scrutatori indicati dai partiti che, in precedenza, si erano “divisi” gli stessi in proporzione alle presenze in consiglio comunale. Il criterio seguito era, dunque, quello di garantire tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale per far in modo che nei seggi esse potessero verificare la regolarità delle votazioni, delicatissimo e fondamentale momento della vita democratica.

Agli inizi degli anni ottanta, nella città di Castellammare di Stabia ebbe luogo una riuscitissima raccolta di firme per mettere fine a questa pratica “spartitoria” della funzione di scrutatore che, invece, la legge affidava e affida direttamente ai cittadini potendo i partiti garantirsi nei seggi elettorali con i rappresentanti di lista.

Migliaia di cittadini –con una pubblica sottoscrizione- chiesero alle forze politiche ed ovviamente alla commissione elettorale formata da loro rappresentanti di effettuare le nomine degli scrutatori utilizzando un criterio oggettivo imparziale e trasparente, consistente nel sorteggio pubblico. Si voleva così evitare che soltanto chi “conoscesse questo o quel personaggio influente di partito potesse accedere ad un diritto che è di tutti i cittadini e non solo di alcuni”; si voleva combattere la logica della “partitocrazia” e del “clientelismo” e si voleva dare a tutti i giovani cittadini l’opportunità di un’occasione di lavoro senza doversi piegare a questo o a quel “potente” o “intermediario” di turno

Da allora e per oltre 25 anni nella nostra città, gli scrutatori sono sempre stati nominati dalla commissione elettorale previo sorteggio pubblico effettuato nella sala consiliare.

Purtroppo abbiamo dovuto constatare che venerdì 1° febbraio 2013 la commissione elettorale ha compiuto un grave errore giuridico e, comunque, ha attuato un sistema di nomina ancor più clientelare e parziale di quello che si adottava prima degli anni ottanta.

Alla presenza del pubblico, infatti, i quattro componenti della commissione hanno deciso di dividersi le nomine degli scrutatori ed ognuno li ha scelti con un proprio criterio; il delegato dal commissario straordinario del Comune di Castellammare di Stabia ha chiesto che i “suoi” scrutatori fossero scelti con il sistema tradizionale del “sorteggio”, mentre gli altri tre componenti della commissione (gli ex consiglieri comunali Domenico Cuomo, Antonio Federico e Ciro Cascone), tra le proteste dei cittadini, hanno scelto i “loro” senza alcun criterio, sostenendo che “il potere di nomina gli spettava e potevano esercitarlo come meglio credevano”.

Tali nomine sono illegittime poiché la commissione è un organo collegiale che non può adottare nella scelta più criteri addirittura in contrasto tra loro, e poiché la “nomina” degli scrutatori “non appartiene” ai singoli componenti che possono scegliere chi vogliono ma è dell’organo collegiale nella sua interezza.

Un tempo la commissione elettorale adottava il criterio (poi abbandonato) perché clientelare e lottizzatore della divisione tra i partiti ma esso, quanto meno, “garantiva” una presenza proporzionale tra i partiti e all’interno dei partiti tra tutti gli aderenti agli stessi. Oggi tre consiglieri comunali, probabili candidati alle prossime elezioni amministrative, si arrogano il potere di nomina assoluta degli scrutatori senza dar conto ai cittadini, alla pubblica opinione, al commissario straordinario e a Lei, ill.mo Prefetto, che è uno dei massimi garanti della regolarità delle elezioni.

Per di più l’attribuzione della nomina a questo o a quel cittadino senza alcun criterio di scelta può essere utilizzata come strumento di scambio per ottenere il voto alle prossime elezioni politiche e amministrative, cosa come ben nota alle S.V. Ill.me vietata dalla legge come reato.

Ci sembra veramente troppo!

L’art. 97 della nostra Costituzione stabilisce che la P.A. –e quindi anche la Commissione Elettorale Comunale- debba agire garantendo “il buon andamento e l’imparzialità” della sua azione applicando ulteriori criteri generali quali la lealtà di comportamento e la buona fede.

Alla luce delle suddette considerazioni e senza spirito di polemica chiediamo alla commissione elettorale ancora in carica di riunirsi nuovamente, di annullare in autotutela le nomine effettuate senza sorteggio e di nominare tutti gli scrutatori secondo il criterio del sorteggio, idoneo strumento per garantire la trasparenza e l’imparzialità dell’amministrazione.

E chiediamo non solo di fare un passo indietro per la nomina degli scrutatori per le elezioni politiche, ma soprattutto di non ripetere la stessa «spartizione» in occasione delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013 e quindi di procedere secondo il criterio, più consono e trasparente, del sorteggio pubblico.

Inviamo la presente anche alla massima autorità cittadina nonché all’ill.mo signor Prefetto di Napoli perché vogliano attivarsi prontamente con la Commissione Elettorale Comunale per risolvere l’esposto problema nel senso da noi auspicato.

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