SCAFATI – «Siamo in un momento di difficoltà, più mentale che fisico. La squadra deve uscire dalla paura. L’unica medicina è la vittoria». Parole semplici e chiare quelle di Maurizio Bartocci, capo allenatore della Givova Scafati. Lui conosce bene i propri uomini ed indica la strada che porta fuori dal tunnel della crisi.
Cinque sconfitte nelle ultime sei uscite ufficiali costituiscono un magro bottino per il sodalizio di Viale della Gloria, che nel 2013 in campionato non ha ancora vinto ed è scivolato dal primo al quinto posto della Legadue.
Sono stati quattro gli incontri consecutivi persi in campionato, contro Ferentino, Barcellona, Capo d’Orlando e Trento. L’unico successo è stato quello di Jesi, nella gara di andata della Coppa di Lega, ma per poco non si è rivelato un bluff, visto che i marchigiani, nella gara di ritorno, sono riusciti ad espugnare il PalaMangano, sfiorando il colpaccio di ribaltare il passivo (undici punti) subito all’andata.
Il recupero a pieno regime di Porta sembra aver rotto quell’equilibrio che si era venuto a creare dopo l’insediamento in panchina proprio di Bartocci (subentrato a Gennaro Di Carlo dopo la terza giornata) e che aveva condotto la squadra in vetta alla classifica. Le pessime condizioni di Baldassare, Tavernari, Slay e Mays si stanno rivelando un ostacolo insormontabile. Ed il picco più basso si è avuto la scorsa settimana, proprio in occasione della sconfitta interna contro Jesi nella gara di ritorno di Coppa di Lega. «Dobbiamo lavorare di più nell’intensità difensiva – ha spiegato il trainer di origini casertane – per evitare i continui alti e bassi ed avere così continuità di gioco. Questa squadra pensa troppo, ma non è svogliata. Ci serve più rapidità, meno staticità e dobbiamo attaccare di meno dal palleggio».
La pausa di campionato per l’All Star Game della Legadue (al quale ha partecipato il solo Mays, tra le fila gialloblù) ha dato la possibilità all’allenatore scafatese di lavorare sodo in allenamento con tutti i suoi uomini, in vista della trasferta di domenica (ore 18:15) a Brescia. Nonostante qualche muso storto, difficilmente si muoverà qualcosa sul mercato, sia in entrata che in uscita, perché si crede ancora nel tecnico e nella rosa allestita. «Non ho chiesto cambi alla dirigenza – ha detto l’allenatore ex Napoli – perché questa è una squadra che ha fatto bene e che può risollevarsi da sola».
Gli fanno eco le parole del presidente Alessandro Rossano: «Abbiamo una buona squadra ed andremo avanti con questa, sperando che il periodo nero finisca quanto prima. Non recriminiamo sulle scelte fatte, ma guardiamo avanti, lavorando sodo e cercando di ridare al PalaMangano le sembianze di un fortino inespugnabile e di riempire nuovamente le gradinate, con prestazioni grintose e convincenti, al di là del risultato».
Mentre la squadra prosegue gli allenamenti in vista della delicata trasferta in terra bresciana, il play di scorta Gennaro Sorrentino festeggia la sua laurea in Scienze Motorie. «Non è facile, soprattutto dal punto di vista mentale. Giocando da professionista si è spesso soggetti a pressioni incredibili, ma bisogna mettere tutto da parte e pensare a studiare quando si deve. Sogno di diventare personal trainer – ha esclamato – e vorrei riuscire a partecipare a un corso riconosciuto dal Ministero degli Interni». Non può mancare, infine, il suo punto di vista sulla situazione di difficoltà che sta attraversando la sua squadra, restando sempre ottimista. «Sappiamo che vincere è l’unica cosa che conta, ma ora facciamo fatica a gestire l’ansia. Pensiamo troppo al nostro momento negativo e sbagliamo anche le cose semplici. Quando ci sbloccheremo ripartiremo forte come prima».
Antonio Pollioso