Napoli, la fuga di un ladro “aiutata” dai passanti

POLIZIA ARRESTOUno slalom tra i vicoli stretti dei Quartieri Spagnoli, la polizia all’inseguimento di un ladro e i passanti che lo difendono nell’omertà più spudorata. Una scena vista e rivista innumerevoli volte, che strizza l’occhio alla rassegnazione e a cui sembra difficile porre rimedio. Sabato scorso viene a ripetersi tale “rito”. Una folle corsa al centro della strada, tra due ali di folla ad insultare e schernire i poliziotti affannati dietro al fuggiasco, un pregiudicato scappato in sella a un motorino rubato lo scorso 18 dicembre al Vomero. In tarda serata, in vico Lungo Gelso, i poliziotti tentano di fermare un motorino che arriva in controsenso, ma la persona alla guida, dapprima finge di frenare, poi fa retromarcia e cambia direzione. Inizia una folle corsa facendo una pericolosa gimkana tra la gente. Le divise dell’Ufficio prevenzione generale diretto dal vice questore Michele Spina salgono sull’auto e scatta l’inseguimento. L’uomo viene quasi raggiunto in via Simonelli. Così Vittorio Adamo, 44 anni, con precedenti penali, lascia il motorino e scappa a piedi. E i poliziotti dietro. Viene raggiunto in via Pasquale Scura, dove la gente si affaccia ai balconi o si ferma per strada. Lui reagisce. Si libera dalla stretta degli agenti, ne aggredisce uno, prendendolo a calci e pugni, sbattendolo per terra. Riesce a fuggire di nuovo, riprende l’inseguimento e poi finalmente bloccato. Quindi l’arresto per ricettazione con le accuse di oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ma ciò che i poliziotti non si aspettavano, oltre all’ essere stati sbeffeggiati e offesi, è di aver assistito attoniti al tentativo della gente di bloccare la volante con l’arrestato nella speranza di riuscire a farlo scappare. I poliziotti partenopei, quale immagine dello Stato, sono sempre più bersaglio e, quanto avvenuto nelle strade di Napoli, ne è fattivo esempio negativo che, sovente, rende davvero irto il lavoro delle forze dell’ordine le quali, nell’esercizio della propria attività professionale al servizio della sicurezza e del cittadino, «si vedono mettere i bastoni fra le ruote da una parte della cittadinanza poco avvezza al rispetto delle norme – denuncia il segretario provinciale del Sindacato indipendente di Polizia, Giulio Catuogno – ciò che siamo stati costretti a vivere oggi ci porta ancora una volta a credere che vi sia l’annientamento della coscienza civile, quella coscienza civile che dovrebbe essere prima materia d’insegnamento nelle scuole di ogni tipologia. Una coscienza che aiuterebbe almeno ad operare certi che la cittadinanza, pur non fornendoti aiuto materiale, almeno non ti ostacoli nell’attività di Polizia. Sarebbe opportuno iniziare un’opera di insegnamento proficua e capillare – continua il segretario del Co.I.S.P. – che porti al risveglio della coscienza sociale e civica, che venga in aiuto delle forze dell’ordine, non intralciandone l’operato. Quanto avvenuto nello scorso weekend non solo ha dato un’immagine della città non certo realistica – conclude Catuogno – ma ha fatto comprendere agli operatori che, oltre al Governo che da anni ci pugnala alle spalle effettuando continui tagli al comparto sicurezza, bisogna combattere anche con la popolazione che “spalleggia” chi vive di non sani principi morali ed etici».

Claudio Di Paola

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