Dopo Aiello e i due antichi Casali, Napoli e Siniscalco di Saragnano, risorge anche Capo Sava, l’ultimo dei centri storici inserito nel piano di recupero e riqualificazione urbanistica messo a punto dall’Amministrazione. Sabato 9 febbraio, alle 17.30, l’inaugurazione della parte più antica della frazione Sava.
«L’intervento di Capo Sava, come del resto anche i precedenti che hanno interessati i nuclei storici delle altre frazioni, mira al recupero ed alla tutela del patrimonio storico-architettonico della città – spiega l’assessore all’Urbanistica Sabatino Ingino – l’utilizzo dei materiali, non invasivi seppur durevoli per necessità funzionali al traffico, alla rete fognaria, all’illuminazione, è un link importante con il passato recuperando i segni visivi dei nostri antichi borghi. L’intervento ha un valore di 100mila euro».
La pavimentazione di Capo Sava, infatti, è stata ridisegnata con pietra di Trani e pietra lavica vesuviana. I punti luce della nuova pubblica illuminazione sono segnati da lanterne che richiamo lo stile della tradizione.
L’antico e il moderno. Sguardi differenti che coesistono in tutti gli interventi di recupero dei centri storici. Capo Sava segna il passo con la modernità grazie ad un ulteriore intervento, legato al piano di recupero del centro storico, che ha permesso di aprire un collegamento viario fra via Maggiore e l’area Pip di Sava.
Progettisti dell’opera gli architetti Alfonso Landi, Marina Troiano e Barbara Barrella.