Magari le partite finissero all’85’ ! Magari non si giocasse in Sardegna! Molto meno utopisticamente basterebbe forse una spruzzata di attenzione in più, si… magari. Adesso, invece ci troviamo a parlare di una Turris che per la seconda volta consecutiva in partite esterne, entrambe disputate in terra sarda, si trova a doversi leccare le ferite per una vittoria sfumata sul più bello. Il problema vero, però, è che manca poco per giungere al momento in cui le ferite non saranno più guaribili e si trasformeranno in delle vere e proprie voragini, incolmabili. Quella contro l’Arzachena poteva essere una grossa occasione, visto che la SEF Torres aveva impattato 1-1 contro l’Ostiamare. Due punti già belli e rosicchiati. Certo, idealmente l’affare sembrava fatto, ma la pratica è tutt’altra cosa. E ai ragazzi di Fabiano non era bastata quella fatta già a proprio discapito due settimane prima contro il Portotorres. Così, la rete di Figos a cinque giri di lancette dal triplice fischio finale ha cominciato a disegnare in classifica la voragine cui si faceva riferimento poco prima. La differenza è che in genere è il fondo a non vedersi, stavolta è la cima (distante otto punti). Eppure i corallini avevano approcciato la gara nel migliore dei modi, intenzionati ad avvicinare le zone che contano. La formazione locale – appena al di sopra della zona play-out – sembrava dare testimonianza della propria posizione di classifica, con una Turris piuttosto padrona del gioco. La rete di Moxedano, giunta al 33’ direttamente da calcio d’angolo (in argentina avrebbero gridato all’ “Olimpico”, questo il nome affibbiato a tale tipo di prodezza nella terra di chi in quanto a prodezze col pallone non è secondo a nessuno) non era che la logica conseguenza del gioco espresso dalle due compagini sino a quel momento. Gli ospiti avrebbero avuto poi anche l’occasione di chiudere definitivamente i conti in più di un’occasione, ma per un motivo e o per un altro il parziale non si schiodava dallo 0-1, almeno sino a quel maledetto minuto 85’. In realtà la beffa per i torresi sarebbe potuta essere ancora più atroce, se non fosse stato per l’intervento prodigioso effettuato da Sollo su Cappai nell’ultimo dei tre minuti di recupero. La Turris ha comunque subito l’occasione di rifarsi davanti ai propri sostenitori, pronti a sostenere la squadra nella sfida che la vedrà opporsi al Selargius, ancora una squadra sarda. Ovviamente ogni tipo di scongiuro sarà ammesso e concesso. Ma al di là della scaramanzia goliardica, la ricetta per riuscire a portare a casa l’intera posta in palio non può essere certo rappresentata da una spolverata di sale. Un pizzico di concentrazione in più forse sarebbe l’ingrediente giusto, il segreto per non lasciare un retrogusto amarognolo proprio nel finale.
Michele Di Matteo