Torna d’attualità a Pompei il caso loculi. È l’opposizione a chiedere la convocazione di un consiglio comunale per affrontare la discussa tematica. Sette i consiglieri sottoscrittori della proposta: Alberto Robetti primo firmatario, Giuseppe Del Regno, Alfredo Allaria e Alfredo Benincasa del gruppo “Unità e Impegno”, seguiti da Raffaele De Gennaro di Alternativa Pompeiana e dai due consiglieri del PDL Giorgio Arpaia e Michele Genovese. Parte integrante dell’iniziativa, si legge nel documento, è l’ invito al “dirigente del VI settore affinché proceda alla redazione di un progetto o alla rimodulazione dei progetti esistenti per la realizzazione dei loculi nell’indirizzo del risparmio economico, ricercando tale risultato ottimizzando le tecniche che garantiscono, a parità di qualità, un minor costo”. A ripercorrere le tappe essenziali della vicenda è il consigliere Robetti, che ha condotto una vera e propria battaglia sulla questione dei loculi e ha redatto un progetto alternativo che ne dimezzava i costi. Nell’istruttoria allegata alla proposta si legge, infatti: “La premessa è che il cimitero del comune di Pompei vive qualche problema per l’esumazione delle salme non avendo disponibilità di ossari. L’UTC ( VI settore Lavori pubblici) pubblicava in data 30 aprile 2012, un bando per l’assegnazione di 592 loculi da realizzarsi nel Cimitero del Comune di Pompei. A seguito di tale bando venivano presentate circa 512 domande e l’UTC del comune di Pompei pubblicava la graduatoria provvisoria degli ammessi e dei non ammessi. Sulla questione, tuttavia, sono sorte non poche polemiche relativamente all’elevato costo dei loculi. Nella seduta di consiglio comunale del 26 luglio 2012 – ricorda sempre Robetti – si è discussa la problematica caro loculi, ed il consiglio ha manifestato di apprezzare l’iniziativa dando seguito ad una rimodulazione del progetto. Nonostante gli sforzi prodotti, anche in sinergia con l’UTC, per un progetto più adeguato in termini di costi, ad oggi l’amministrazione comunale non propone nessuna delle soluzioni tra quelle già presenti agli atti ne tantomeno una nuova proposta progettuale . La città attende da quasi un anno che l’UTC si attivi per le procedure del caso, nel giusto indirizzo del risparmio soprattutto in un periodo di crisi economica che impone agli amministratori e ai dirigenti di ridurre o eliminare gli eccessi di costo. L’immagine negativa che la politica – conclude Robetti – ha mostrato sullo spreco di danaro deve stimolare politici ed amministratori affinché si mettano in campo azioni che smentiscono questo senso di sfiducia”. Atteso, dunque, il prossimo consiglio comunale su una questione sempre più dibattuta in città sperando in una risposta definitiva.
Claudia Malafronte