formazione professionale, culturale, ed imprenditoriale di tutta quella parte di città, che da troppi anni non ha più voce. Il sottoscritto, a differenza dell’amministrazione da lei oggi sostenuta, le risponde immediatamente su tutte le contraddizioni da lei sostenute nella sua risposta a mezzo stampa, premettendo che le stesse le saranno fornite in pubblico appena lei organizzerà qualche incontro sul tema. Lei, fa finta di non capire quello che è stato l’oggetto del mio intervento, proverò a spiegarmi meglio. L’attuale progettista del Piano Urbanistico
Comunale viene da oltre sette anni lautamente pagata da noi contribuenti, e quindi anche dalla sua persona, le ricordo che la stessa è stata colei che dal 1994 fino al 1998, ha collaborato insieme con il professore Dal Piaz, urbanistica e firmatario dell’attuale Piano regolatore di Scafati, alla stesura di tale piano, e non solo, ha anche collaborato alla stesura dell’esistente, mi
duole ripetermi, e mai approvato Piano di Recupero. Tale Piano di Recupero, che non ha visto mai la luce definitiva per incomprensioni delle passate amministrazioni di sinistra, è l’oggetto della mia riflessione. Orbene, ritenuto che l’attuale progettista del PUC è la stessa professionista che ha collaborato alla stesura dell’attuale PRG e del mai “approvato” Piano di Recupero, in nome e per conto dei contribuenti cittadini di Scafati, le ho fatto notare che si potevano risparmiare importanti fondi comunali affidando alla stessa, le due cose. In relazione alla sua non risposta in merito al perché, nel redigendo PUC la sua amministrazione
ha previsto ben 5 (cinque) nuovi comparti urbani a Nord della città, la risposta se permette è la seguente; nello stesso redigendo PUC, sono individuate ben 6 (sei) aree incompatibili con il centro urbano cittadino e pertanto sarebbe stato interessante approfondire progettualmente questo concetto con l’illustre professionista redattrice del PUC per capire le possibilità o meno di rendere compatibili questi due principi appena enunciati, se solo la sua amministrazione ritornasse a dialogare con la città, con le associazioni, con i tecnici”.
Aniello Danilo Memoli