Le dichiarazioni del sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, in merito all’apertura di uno spazio espositivo all’interno della “città del fanciullo” destinato ad accogliere i tesori archeologici rinvenuti nella cittadina vesuviana non hanno lasciato indifferente quella parte di popolazione che da sempre si batte per il recupero di cava Ranieri e per la salvaguardia e lo sviluppo economico legato alle risorse storiche, ambientali e naturalistiche del territorio.
Per Gennaro Barbato, studioso di archeologia di Ottaviano, da sempre attivo nelle lotte in difesa del patrimonio archeologico vesuviano: “Nell’arco di 30 anni, dal 1983, fino ad oggi, tutte le amministrazioni di Terzigno non hanno mosso un dito per salvaguardare quel patrimonio immenso dal punto di vista storico e archeologico situato in cava Ranieri. Nel Dicembre 2011 è stata scavata la villa numero 6, sono stati fotografati i dipinti del secondo stile pompeiano ed è stata reinterrata e hanno interrato pure la villa numero 2 e la villa numero 3, quindi attualmente è visibile solo la villa numero 1, quella con i dolium. E’ una pagina vergognosa per la città di Terzigno ed è inutile che in campagna elettorale il sindaco Auricchio affermi una cosa del genere. Anche perchè cava Ranieri poteva essere il cuore dello sviluppo turistico a Terzigno, perchè si poteva abbinare al percorso archeologico anche quello geologico e naturalistico”. In merito all’apertura dello spazio espositivo: “Per gestire un museo occorre un minimo di persone qualificate e sicuramente la struttura indicata non è idonea”.
Per Francesco Servino, giornalista e attivista di Terzigno: “Le trovate del sindaco Auricchio mi stupiscono sempre, in negativo: è da anni che la cittadinanza chiede a gran voce che l’intera cava Ranieri venga bonificata, perchè al suo interno ospita una discarica di rifiuti tossici che si è trasformata col tempo in un vero e proprio lago di immondizia e le zone lì attorno sono divenute focolaio di tumori. Questo è l’interesse che il nostro sindaco ha per il patrimonio storico, archeologico e naturalistico del paese: esigiamo spiegazioni sul perchè non sia mai stato fatto nulla”.