Sono ore decisive in casa Givova Scafati. Nella sede legale di Viale Della Gloria, i vertici societari sono al lavoro. Si discute del destino di Antonio Porta e Patrick Baldassare, il playmaker e il pivot che stanno maggiormente deludendo, in questo periodo nero per i colori gialloblù. Non è certo colpa loro se la squadra dall’inizio del 2013 stenta a trovare la strada giusta. Ma la quinta sconfitta di fila, sesta nelle ultime sette uscite ufficiali tra campionato e Coppa di Lega, è un segnale troppo forte, che la dirigenza non può trascurare. La squadra è passata dal primo posto di fine 2012, all’attuale sesto posto. Per fortuna, la classifica è corta e sono solo sei i punti che separano la compagine dell’Agro dalla vetta occupata dalla G. T. G. Pistoia.
E’ assolutamente impensabile che la squadra continui ancora a perdere, soprattutto perché ora ci saranno due match consecutivi al PalaMangano: domenica contro AcegasAps Trieste e venerdì 22 febbraio (anticipo in diretta su RaiSport) contro Le Gamberi Foods Forlì. Due incontri da vincere a tutti i costi se si vuole dare al campionato i connotati di una stagione vincente, anche alla luce dell’organico allestito e degli investimenti fin qui effettuati.
Sul banco degli imputati non c’è l’allenatore Maurizio Bartocci, che gode della fiducia e della stima della società. «Proseguiamo con Bartocci, non è il momento di fare colpi di testa», ha detto il presidente Alessandro Rossano, alle cui parole hanno fatto seguito quelle del patron Aniello Longobardi: «Bartocci gode della piena fiducia della società e resterà con noi al mille percento».
Esclusa la guida tecnica, l’attenzione della dirigenza scafatese è tutta rivolta agli atleti che stanno giocando ben al di sotto delle aspettative. Il maggiore indiziato potrebbe essere proprio il play Antonio Porta. Da quando è rientrato (dopo l’infortunio), la squadra che aveva conquistato cinque successi di fila e scalato la graduatoria, ha avuto una inattesa flessione, che si è notata anche nell’ultima gara di campionato persa a Brescia, dove le migliori cose si sono viste proprio quando il regista italo argentino era in panchina. La sua lentezza difensiva ed il ritmo di gioco che impone alla squadra non la favorisce in brillantezza. La dirigenza lo ha notato e sta valutando l’ipotesi di privarsi di lui e magari sostituirlo con un playmaker di rapidità, in grado di dare più ritmo e spinta.
In odore di taglio sembra essere anche il lungo Patrick Baldassarre, che continua a deludere le aspettative, mostrandosi un atleta ben lontano da quello ammirato con la maglia gialloblù due stagioni fa e che, anche nell’ultimo turno a Brescia, ha fatto parlare di sé più per le cose negative, che per il raggiungimento di quota mille punti realizzati tra i professionisti. Nel reparto lunghi con Slay non si nota grande affiatamento e la società potrebbe pensare di ingaggiare un pivot puro, che meglio si assortisca con l’americano.
Intanto la squadra si prepara alla sfida di domenica al PalaMangano (ore 18:15) con Trieste, il primo avversario che Bartocci (subentrato a Di Carlo) affrontò nel girone di andata, da guida tecnica della Givova. «Dobbiamo ripartire da quanto di buono abbiamo fatto a Brescia, in particolare – ha analizzato il coach di origini casertane – nella prima parte, quando abbiamo messo in campo tanta energia ed intensità. Dobbiamo tornare a credere nei nostri mezzi, per risalire la china e tornare ad essere una grande squadra».
Antonio Pollioso