All’indomani della comunicazione nella quale sette consiglieri sollevavano la questione della sua incompatibilità come componente del consiglio comunale, per la storia di abusi edlizi nell’albergo di proprietà della famiglia, l’assessore Giuseppe Tito passa al contrattacco e chiede che sia la stessa assemblea cittadina a pronunciarsi sulla vicenda. «Pur essendo intimamente convinto, anche sulla base delle norme attuali e degli atti, della perfetta legittimità della mia posizione, è mia ferma volontà risolvere quanto anche per non prolungare oltre il clima di incertezza amministrativa che vorrebbero alimentare coloro che usano questi argomenti come strumenti impropri di lotta politica», sostiene l’esponente della maggioranza. Il quale aggiunge: «Resta inteso che qualora la questione dovesse risolversi in mio favore, cosa della quale sono assolutamente certo, provvederò ad attivare nei confronti dei consiglieri comunali che hanno promosso l’iniziativa tutti le
azioni necessarie a tutelare la mia immagine di uomo impegnato in politica, di amministratore comunale e di imprenditore. In particolare penso ad un risarcimento economico da destinare alle casse comunali per opere di pubblica
utilità». Intanto, proprio in questi giorni si riunirà la commissione comunale di Controllo e garanzia, convocata dal sindaco Paolo Trapani e che, secondo le norme in vigore, dovrà fornire un parere sulla presunta
incompatibilità di Tito.