criminale per il pizzo, con i clan napoletani dei Misso e Lepre, e’ stata determinata dalla reggenza assunta da Luigi Guida, detto ”o drink’, originario del Napoletano, che aveva tenuto in piedi i rapporti con esponenti della camorra
napoletana. I casalesi si facevano pagare il pizzo per le commesse ottenute dalla lavanderia nei presidii ospedalieri del litorale Domitio..E’ stata la scarcerazione di Luigi Guida, detto ‘o drink, che nel 2002 trova poi rifugio in territorio del gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi, a Castelvolturno, a suggellare la collaborazione tra questi e i Lepre, Mallardo e Mazza del napoletano. A testimoniarlo sono state le dichiarazioni di quasi dieci collaboratori di giustizia inserite nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Napoli Luisa Toscano a carico di 12 persone, quasi
tutte gia’ in carcere. In tutto sono 25 gli indagati per le estorsioni di diversi clan ai danni della ditta American Laundry con sede a Melito, azienda che gestisce la pulizia e il lavaggio di lenzuola e tovaglie nei vari ospedali di Caserta, Napoli e Castelvolturno. I 12 destinatari della misura sono Massimo Alfiero, il figlio del boss Francesco Bidognetti Raffaele, Antonio Cerullo, Alessandro e Bernardo Cirillo, Giosue’ Fioretto, Giovanni Letizia, Ciro e
Patrizio Lepre, Antonio Russo, Mario Savarese e Salvatore Spenuso. “Cerullo e’ colui che ha operato un autentico trade union tra la Laundry e il clan Bidognetti – scrive il gip nella sua ordinanza di 62 pagine – essendo lui a
mandare messaggi alla ditta”.E’ il collaborante di giustizia Michelangelo Mazza, nell’interrogatorio del 16 novembre del 2010, a raccontare le fasi dell’alleanza tra Casalesi e napoletani che portera’ piu’ clan a estorcere denaro a un imprenditore titolare dell’American Laundry, ditta specializzata nei servizi per la biancheria ospedaliera. “Ho assistito all’incontro tra mio zio e Luigi Guida – dice in un verbale allegato all’ordinanza di custodia cautelare per 12 persone firmata dal gip Toscano – subito dopo la sua scacerazione, tra il 2002 e il 2003”.