Givova, la crisi non si arresta

Andrea Ghiacci (capitano Givova Scafati) in azione di giocoI fantasmi della crisi non hanno ancora abbandonato il PalaMangano. Il successo arrivato dopo quasi due mesi, domenica scorsa, contro l’AcegasAps Trieste non ha tirato la Givova Scafati definitivamente fuori dal tunnel. La squadra ha festeggiato la prima vittoria in campionato del 2013, arrivata dopo ben sei sconfitte nelle ultime sette uscite ufficiali tra campionato e Coppa di Lega, ma non ha mostrato chiari e nitidi segnali di ripresa. Contro i friulani (privi dei due americani), il team sulle sponde del Sarno ha ottenuto la vittoria e conquistato i due punti in palio, ma non ha convinto.

L’assenza di Porta e Baldassarre ha senza dubbio pesato nell’economia del match, ma i padroni di casa devono ormai imparare a farne a meno, apparendo più che imminente il loro taglio dal roster.

«Era una partita difficile quella contro Trieste – ha ammesso l’allenatore scafatese Bartocci – e non era semplice fare bene dopo aver escluso due giocatori importanti. In settimana avevamo cercato di dare fiducia all’ambiente. Questa era il nostro obiettivo primario. Ma contro Trieste abbiamo giocato a sprazzi: qualcuno ha pagato più del dovuto la troppa tensione. Mays aveva problemi fisici, ma ci teneva a giocare. Nel finale, con la nostra difesa a zona abbiamo ridato nuove energia: ci siamo mossi di nuovo tutti. E’ un’arma in più, che dobbiamo continuare ad utilizzare. Sto chiedendo qualcosa in più a Sorrentino, facendolo diventare il nostro playmaker titolare. Manchiamo un po’ di atletismo, ma dobbiamo essere più bravi a mantenere l’intensità per lungo tempo, evitando passaggi a vuoto».

Anche gli spalti vuoti di domenica sera rappresentano un limpido segnale che c’è qualcosa che ancora non va. I tifosi gialloblù non hanno gradito l’atteggiamento messo in campo nelle ultime uscite stagionali ed anche domenica sera, nel corso della sfida con Trieste, non hanno risparmiato fischi all’indirizzo degli atleti, rei di scarso impegno. Un siparietto emblematico della tensione che si vive a Scafati si rappresentato quando, nell’ultima frazione di gioco, Ghiacci, sostituito dal proprio allenatore, è stato sommerso dai fischi, ai quali ha risposto con un applauso ironico. A fine gara, il capitano ha incontrato una rappresentanza della tifoseria ed ha avuto modo di chiarirsi, promettendo maggiore dedizione. Ma resta comunque il segnale di un nervosismo ormai latente. «Il momento che stiamo attraversando è molto delicato – ha spiegato il coach – e ci può stare che il nervosismo faccia brutti scherzi, soprattutto a chi, come Ghiacci, è un atleta molto emotivo. Va compreso,  ma la sua reazione negativa resta e va condannata».

La squadra è tornata subito al lavoro, in vista dell’anticipo della ventesima giornata di Legadue, che la vedrà impegnata nuovamente al PalaMangano, venerdì sera (ore 21:00), con diretta televisiva su Rai Sport 2, contro Le Gamberi Foods Forlì. Anche in questo incontro la squadra che probabilmente scenderà in campo sarà la stessa vista domenica sera. Per allora sarà sicuramente reso ufficiale il taglio di Porta e Baldassarre, ma difficilmente si vedrà un volto nuovo. In un campionato con una sola promozione e nessuna retrocessione (per l’esclusione di Napoli), tutte le società vogliono risparmiare qualcosa. Arriverà sicuramente un lungo (probabilmente Mocavero dal Sigma Barcellona), ma nessun playmaker: fiducia a Sorrentino e spazio al giovane Izzo.

Antonio Pollioso

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