“Io un galantuomo? Grazie, ma per piacere, non facciamo certi paragoni”. Pietro Grasso interrompe così Antonio Pannullo, ex capogruppo del Pd nel consiglio comunale stabiese, scherzando sulla dichiarazione di qualche giorno fa dell’ex sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, su Luigi Cesaro, candidato Pdl, ex presidente della Provincia di Napoli, tirato in ballo dall’ergastolano Raffaele Cutolo. Bobbio aveva, appunto, indicato Cesaro come “un galantuomo”, commentando le parole del “professore” che, invece, diceva che proprio Cesaro doveva molto a lui.
Pietro Grasso, ex procuratore antimafia, sotto scorta perché minacciato di morte, ha incontrato il Partito Democratico di Castellammare di Stabia questa mattina nella sede al corso Vittorio Emanuele. Il suo arrivo ha imposto imponenti misure di sicurezza, con la strada chiusa al traffico e presidiata dalle forze dell’ordine.
Ad aprire l’incontro pubblico, il segretario cittadino Nicola Cuomo, che ha illustrato a Grasso la storia e le attuali problematiche sociali ed economiche della città di Castellammare.
“Quello della legalità è un concetto trasversale – ha detto Grasso – che tocca tutti campi, economico, ambientale, giudiziario, ecc. E’ per questo che dobbiamo riscoprire l’idea di legalità, cambiare l’idea di ‘illegalità’ per ricostruire le menti dei cittadini. Oggi imperano solo le immagini del dio denaro”.
Al termine della riunione, quando Grasso ha terminato di rispondere alle domande degli stabiesi, ci si è recati in visita presso l’Asharam, la struttura del centro antico confiscata alla camorra e donata al sociale.