Da trenta anni l’associazione educativa-culturale G. La Pira opera sul territorio anche per favorire un clima di speranza e rinnovata fiducia tra cittadini e istituzioni e per non cedere alla tentazione dell’indifferenza e del disimpegno. In un momento in cui il nostro Paese è attraversato da disorientamento e incertezza, l’impegno politico diventa funzionale e fondamentale anche per un associazione come questa, d’ispirazione cristiana, dedita alla formazione della intima persona ed al servizio della comunità.
Cosa significa oggi impegnarsi in politica secondo lo spirito di La Pira?
“Oggi impegnarsi in politica non è facile, afferma il presidente del Centro, Gaetano Pugliese. Insieme alle necessarie competenze tecniche per chi dovrà amministrare, occorre un profilo umano alto, un autentico spirito di servizio a favore della collettività. Ricercare il consenso promettendo l’impossibile o la tutela di interessi di parte non può che condurre in vicoli ciechi”.
Il Centro quali iniziative offre al territorio?
“Il Centro propone eventi formativi, informativi e servizi al territorio con una programmazione annuale e una tematica triennale. Come lapiriani il nostro impegno si muove lungo il tracciato della comprensione e della vicinanza alla persona tutta intera. La Pira ci ha dato un esempio di coerenza con il Vangelo, un esempio di servizio e non di potere. Oggi chi fa politica ha bisogno di vicinanza per non sentirsi solo. L’esercizio politico di noi cittadini non può ridursi al solo atto del voto. Avvertiamo il bisogno che si alzi il livello della cultura politica e che tutti si sentano responsabili della costruzione del bene comune”.
Nell’attuale appuntamento elettorale i giovani sono presenti più che in passato. E’ un segnale positivo? Quando è opportuno iniziare a fare politica?
“Non esiste un’età precisa per iniziare. La politica è una speciale vocazione e secondo La Pira, l’attività spirituale più alta dopo quella dell’intima unione con Dio. Credo che comunque l’età giovanile vissuta fra la gente, lo studio, il volontariato e soprattutto con serietà, competenza e sacrificio, sia l’età più adatta. Nel clima di sconforto e disaffezione per la politica che regna nel nostro Paese è senz’altro positivo che tanti giovani testimonino la bellezza dell’impegno politico, pur in mezzo a tante difficoltà. Se la politica è governo intelligente degli avvenimenti e alimento della speranza, è nella vita ordinaria e quotidiana che si inizia a fare politica ed è un ambito nel quale ciascuno è chiamato a fare la sua parte”.
Un’associazione laica d’ispirazione cristiana, qual’ è il Centro La Pira, come si inserisce nel decennio che la CEI ha dedicato all’educazione e in che modo ricorda i cinquant’anni del Concilio?
“La dimensione educativa permea tutta la vita e tutte le attività del Centro. Accogliendo l’invito del Concilio a partecipare alle vicende del nostro Paese in termini di responsabilità personale, abbiamo deciso di approfondire nell’Itinerario di spiritualità e politica la costituzione conciliare Gaudium et Spes. Infatti le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi e soprattutto dei poveri e di tutti coloro che soffrono sono anche le nostre”.
Il prof. Pugliese conclude citando La Pira: “Quando la Provvidenza mi portò sugli scanni dell’Assemblea Costituente, mi sono trovato nello stato d’animo di un “architetto” cui sia affidato il compito di costruire un edificio nuovo al posto di quello vecchio in parte o in tutto crollato” (Giorgio La Pira, 1948).
L’invito decisivo e conclusivo è dunque quello di promuovere luoghi ed esperienze di partecipazione attiva per formare cittadini maturi e capaci di operare per il bene di tutti, con i politici che siano realmente “architetti del bene comune”.
Davide Barchetta