La vicenda inizia il 27 aprile del 2011 quando come risulta dalle cartelle cliniche acquisite dagli investigatori Raffaele De Rosa si presentava al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore riferendo ai medici di essere rimasto vittima di un incidente stradale verificatosi a Casoria. Il giorno dopo il paziente rifiuto’ il ricovero contro il parere dei medici e lascio’ l’ospedale per fare ritorno a casa. Ma l’8 maggio del 2011 a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute De Rosa fu ricoverato presso l’ospedale di Frattamaggiore dove fu operato una prima volta. Nella stessa giornata a causa di complicazioni post operatorie De Rosa fu nuovamente operato e poi trasferito nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Giuliano di Giugliano dove si spense. Nei giorni successivi i carabinieri appresero che la morte di De Rosa era stata invece provocata da una aggressione subita dall’uomo ad opera di un gruppo di giovani pregiudicati di Casoria. I carabinieri accertarono che De Rosa aveva subito una aggressione ma che, per evitare ritorsioni riferiva di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale causato da persone che non conosceva che poi si erano date alla fuga. Nel corso delle indagini pur avendo la certezza della presenza di diversi testimoni sul luogo dell’aggressione, tra i quali alcuni parenti della vittima gli investigatori si resero conto che c’era un forte e incomprensibile atteggiamento di sfiducia, reticenza e omerta’ che ostacolava le indagini. Nonostante non ci fosse alcuna denuncia da parte dei famigliari della vittima la Procura decise di fare eseguire l’autopsia sul cadavere che nonostante il notevole lasso di tempo intercorso tra la data dell’aggressione e l’accertamento evidenzio’ che le cause del decesso erano da ricondurre alla rottura della milza avvenuta a causa delle percosse subite da De Rosa.