Pompei, futuro commerciale: pubblico dibattito nell’assemblea di ieri

Sigle di categoria, commercianti e cittadini si sono confrontati sulla delicata situazione delle ultime settimane. Più trasparenza dell’Amministrazione e interventi efficaci a breve termine: queste le priorità. Diverse le proposte discusse.

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Un incontro aperto al pubblico dibattito, quello tenutosi ieri alle ore 20.30, presso una sala contigua all’area meeting del Santuario. A parteciparvi, da un lato, i rappresentanti di categoria (Adap, Confcommercio, Confesercenti, Cidec), dall’altro una discreta fetta dell’opinione pubblica, interessata ad essere informata in merito agli sviluppi di una storia che tiene banco, oramai, da qualche settimana. Tema di fondo dell’assemblea, il futuro commerciale della città tutta, con occhio solerte al centro cittadino nel quale, la chiusura di numerosi esercizi commerciali, comincia seriamente a preoccupare. E’ storia recente e nota ai più il clima  delineatosi negli ultimi giorni. Da un lato, l’amministrazione comunale chiamata in causa per una serie di provvedimenti approvati, in passato e di recente, che avrebbero finito col gravare sulla già precaria situazione economica della città. Dall’altro, commercianti e cittadini che chiedono risposte chiare e risolutive in merito ad una serie di punti, unitamente alla richiesta di maggior trasparenza e legalità su alcune questioni. Nei giorni passati, i rappresentanti delle sigle di categoria, avevano consegnato al sindaco, un protocollo contenente una serie di punti ritenuti essenziali per il rilancio economico del centro cittadino. Fra le diverse questioni, era stata posta all’attenzione con particolare urgenza, la situazione di piazza Immacolata, nella quale, in passato era possibile parcheggiare mentre, attualmente, il perimetro è delimitato da piloni di cemento che impediscono la sosta. Il ripristino dell’area ad uso parcheggio per pullmann e auto significherebbe una boccata di ossigeno per gli esercizi commerciali. Su questo punto la risposta dell’amministrazione comunale è stata univoca: la piazza non sarà riconvertita in parcheggio. Su altri temi, invece, le risposte sono state in alcuni casi parziali, in altri non esaustive, e in altri ancora, inesistenti (nessuna parola è stata spesa dall’Amministrazione sul centro commerciale La Cartiera decretato abusivo da una sentenza del Consiglio di Stato del 22 gennaio 2013, e sull’affaire del “terreno del pioppeto”, fondo privato, escluso dalla Ztl cittadina, destinato alla realizzazione di una mini-cittadella commerciale). L’incontro di ieri ha avuto, come obiettivo, quello di coinvolgere una cittadinanza numerosa nella conoscenza consapevole delle reali motivazioni alla base del malcontento. Troppo i tentativi di strumentalizzare la delicata congiuntura. La riunione si è aperta con una breve ricognizione sugli accadimenti degli ultimi giorni. E’ notizia di lunedì scorso che la Guardia di finanza di Torre Annunziata ha sequestrato, a Palazzo De Fusco, licenze edilizie, autorizzazioni urbanistiche e delibere di giunta, tutti documenti riguardanti La Cartiera. I rappresentanti di categoria, prendendo spunto da tale episodio, hanno ribadito, ancora una volta, la loro posizione in merito al centro commerciale. Non si tratta di un accanimento verso la struttura.  Soprattutto perché in quella realtà hanno investito anche imprenditori pompeiani che, oltre ad essere colleghi, sono amici di una vita. Ci sono responsabilità civili e/o penali che saranno chiarite dalla magistratura. Quella ribadita più volte e a gran voce, è esclusivamente una richiesta di maggiore trasparenza dell’amministrazione comunale sul delicato tema della Cartiera. Meno omissioni e più risposte. Una determinata volontà di vederci chiaro su alcune questioni: questo in sintesi l’obiettivo condiviso da imprenditori, sindacati e cittadini. Altro punto di discussione ha preso spunto da un manifesto diffuso dall’amministrazione comunale dal titolo “Per una giusta informazione”. Nel manifesto il clima pesante delle ultime settimane vissuto dalla città di Pompei viene ricondotto “all’azione di alcuni rappresentanti delle attività commerciali e del turismo, sostenuti, spinti e sobillati da alcuni consiglieri comunali e da qualche esponente politico locale. Gli sponsor politici della protesta si comportano come dei veri surfisti, ma questi cavalcano il mare per divertirsi, quelli cavalcano la crisi economica addebitandola all’Amministrazione”. Questi alcuni passaggi cruciali del manifesto affisso e diffuso ampiamente in città. Affermazioni dalle quali i sindacati di categoria, gli imprenditori e cittadini prendono le distanze, non riconoscendosi vittime di nessuna strumentalizzazione politica e ribadendo la loro autonomia di libero pensiero, da cittadini in primis. Superata la fase di ricognizione su aspetti già ampiamenti noti, non è mancato il momento propositivo. Una serie di interventi, pubblicamente condivisi nel corso dell’assemblea, per favorire un rilancio dell’economia cittadina a breve termine. Le iniziative possono essere così riassunte:

1)   Creazione di punti d’ascolto delle problematiche urgenti del territorio. La finalità sarà quella di raccogliere testimonianza non solo dei problemi del centro cittadino ma anche delle periferie, troppo spesso escluse. Saranno a breve resi noti alcuni punti di riferimento, presso i quali potranno essere esposte le urgenze. Priorità non di singoli cittadini, ma di gruppi di persone: questo il senso dei punti d’ascolto.

2)   Richiesta di un contratto di solidarietà degli affitti. Sarà stilato un documento nel quale le associazioni di categoria chiederanno, ai proprietari di immobili ad uso commerciale del centro cittadino, di applicare uno sconto del 20% sui canoni di locazione. La chiusura di numerosi negozi del centro, ha riportato seriamente alla ribalta la realtà di affitti troppo esosi.

3)   Costituzione di gruppi di lavoro giovanili, aperti a chiunque vorrà parteciparvi, per la programmazione di iniziative a breve termine per il rilancio della città (spettacoli, mostre d’arte, giochi per i più piccoli etc.).

4)   Creazione di un consorzio delle attività commerciali.

5)   Fiaccolta della legalità. Per una maggiore sensibilizzazione dell’ opinione pubblica in merito ad un tema serio e delicato.

Si tratta di proposte condivise ieri con gli astanti. Una spinta propositiva da concretizzare a breve termine. Un bisogno di andare oltre il clima degli ultimi giorni caratterizzato da invettive più o meno dirette. Un’urgenza che non può più aspettare i tempi dell’Amministrazione. Un’unica certezza: prestare un’attenzione particolare al centro cittadino, che vive una seria difficoltà, non significa essere egoisti. Significa dare priorità ad una situazione che precipita ogni giorno di più.  Nel contempo, ci sarà modo e maniera per accogliere le istanze e le proposte di tutti, periferie comprese. Partire dal centro cittadino, è una priorità per salvare non solo dei negozi ma anche l’intera memoria storica che diventa, giorno dopo giorno, sempre più sbiadita. Pompei, tutta non può più aspettare. Questo, il senso profondo del confronto fra le parti di ieri.

Marianna Di Paolo

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