Ercolano, fine di un sistema criminale o cambio di volti?

ErcolanoFine di  un sistema criminale efferato o cambio “immagine” mafiosa? Questo l’inquietante interrogativo che sembra emergere a  Ercolano in seguito al pentimento del Ras Giovanni Durantini ( alias  Boninsegna per la somiglianza con il noto calciatore) , capo storico indiscusso della mala di Piazza Pugliano non che spalla di prim’ordine del clan Birra- Iacomino.  La collaborazione di un camorrista di tale livello potrebbe sancire definitivamente il declino del “sistema” ercolanese negli ultimi anni decimato da sanguinose faide interne e arresti eccellenti.  Troppi i retroscena  che potrebbe svelare uno dei “pezzi da novanta” storici di Ercolano e che riguarderebbero non  solo ambienti malavitosi : dall’omicidio di Antonio Papale in prossimità della sua  abitazione in vico Moscardino i tam tam di guerra tra le fazioni degli Ascione – Papale e Birra Iacomino hanno ricominciato a suonare senza interruzione. Lunga la scia di sangue lasciata da efferati criminali ovunque in paese : e a giudicare dalle ultime rivelazioni dei pentiti tra le potenziali vittime  dei killers erano pronti a cadere anche donne e bambini . Strategia del terrore senza limita di ferocia : questa la linea  adottata  per imporre il controllo degli affari illeciti in città. Ora si teme che la malavita possa riorganizzarsi attingendo idee e materiale umano tra i giovani rampolli dei boss ormai dietro le sbarre : attività imprenditoriali di comodo, usura e contrabbando potrebbero sostituire lo spaccio di stupefacenti e il racket garantendo grossi introiti alla camorra a rischi inferiori. Si teme infatti che prestanome insospettabili , “colletti bianchi”, possano oggi fungere da collegamento tra ignare vittime e biechi aguzzini favorendo la rinascita di un humus criminale che  l’opera laboriosa e professionale delle forze dell’ordine sembrava aver definitivamente distrutto. La camorra ha colpito spesso a  Ercolano  facendo vittime eccellenti anche tra la società civile : è questo il caso dell’ex sindaco Antonio Buonajuto barbaramente assassinato anni addietro  mentre transitava in auto non distante dalla propria abitazione. Ebbene proprio “Boninsegna” potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce su dinamiche mai chiarite del tutto, dare nomi e moventi ad agguati mortali che per anni hanno gettato la città nel baratro del terrore.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.