Sognare per “Volare”

VolareE ci risiamo. Ancora una volta, in Italia capita con cadenza praticamente annuale tra amministrative, politiche e referendum, dobbiamo guardarci dentro alla ricerca di qualche briciola di fiducia da poter affidare nelle mani di colui che sceglieremo per rappresentarci. Qualcuno che sia la voce degli elettori, del popolo e che lavori per il bene della Nazione a nome nostro. Il problema è proprio quello. Di anno in anno, ma ormai direi di mese in mese, la cosa più difficile non è scegliere e votare questo o quello schieramento, questo o quel programma, queste o quelle promesse, ma rintracciare dentro di noi un po’ di fiducia per uno dei tanti. Troppe volte siamo stati delusi, meglio, ingannati e ci siamo dovuti amaramente accorgere di aver malriposto la nostra fiducia. Ci siamo dovuti ricrede-re sulla trasparenza, sulla competenza, sulle capacità di questo o quel politico. E sia chiaro non è assolutamente questione di destra, di sini-stra, di centro, di sopra o di sotto. La perdita di fiducia non ha colore e con essa possiamo dire di essere in piena democrazia. Siamo tutti delusi. Certo ce n’eravamo accorti da un bel po’ e qualcuno ci ha anche fondato un partito, un movimento. Gli stessi che stanno cavalcando la tigre dell’antipolitica, come qualche anno fa qualche altro aveva cavalcato quella dell’ecologia. Probabilmente passerà anche questa, augurando-ci che non si tramuti nell’ennesimo bluff. Una nazione che ormai si regge solo sulla delusione che ci accomuna? Il fatto è che anche coloro che sono fonte della nostra delusione, sono allo stesso tempo italiani delusi, derubati, oltre che spesso “ladri”. Ita-liani che di fondo non hanno più valori, che troppo spesso sono dei tecnici della politica, della “parlata” dal palco, dal salotto televisivo. Forse abbiamo perso la capacità di sognare e di realizzarli i sogni. Ed è forse per questo che la fiction dedicata a Domenico Modugno ha riscosso un meritato, grandissimo successo, perché ci ha ricordato della speranza che animava un popolo, forse ancora ingenuo, ma ricco proprio di quella fiducia, prima di tutto in se stessi. Purtroppo ad accompagnarci, anche tra qualche giorno, resterà questa diffidenza di fondo che porteremo con noi pure nella cabina e con noi segnerà sia il lenzuolo giallo che quello rosa. Ah, se qualcuno se la fosse persa, non c’è problema, per strada troveremo sempre qualcuno pieno di voglia di “Fare”, che gettando stupida-mente all’ortica anni di onesto e degno lavoro, ci donerà “diffidenza” a piene mani.
Gennaro Cirillo
Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteErcolano, fine di un sistema criminale o cambio di volti?
SuccessivoForse cambierà la cattiva politica
Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".