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Pompei, via colle S. Bartolomeo: abbattuti gli storici platani. Scoppia la polemica

Il  caratteristico tratto di via S. Bartolomeo, detto viale dei platani, dovrà fare a meno degli alberi d’ora in avanti. Tante le polemiche. Su disposizione dell’ufficio tecnico del comune,  già 5 degli alberi sono stati rimossi. All’origine della decisione, pare ci sia una malattia contratta dagli arbusti.

Pompei: una scuola e un bellissimo viale di platani come sfondo. Questa, per anni , è stata la piacevole immagine, una delle poche visioni bucoliche in città sempre troppo cementificate. Poi, qualche giorno fa, la notizia dell’abbattimento di cinque dei quasi secolari alberi, e la consapevolezza che un pezzo di memoria storica della città si era perso per sempre. L’istituto scolastico in questione è il I Circolo didattico di Pompei “Luigi Leone” sito alla via S.Bartolomeo n°11 e, gli alberi abbattuti, sono i platani la cui presenza ha reso caratteristico, per tanto tempo , il tratto di strada antistante la scuola, conosciuto dai più anche come viale dei platani. La notizia dell’abbattimento si è diffusa nei giorni scorsi suscitando tante reazioni di rammarico in numerosi cittadini pompeiani, i cui ricordi dell’infanzia e della giovinezza erano legati alla presenza di quei platani. Tante sono state le persone che hanno riferito di piacevoli aneddoti riconducibili al tratto di strada. E c’è chi ha giurato addirittura di essersi scambiato proprio lì il primo bacio. Alberi la cui presenza, per anni, ha scandito tappe importanti anche della didattica. Numerose maestre, con il sopraggiungere della stagione autunnale, accompagnavano i loro alunni a raccogliere le foglie cadute per adornare cartelloni. Per tutti questi motivi, ad essere abbattuti non sono stati solo gli alberi ma, con essi, tanti ricordi di persone che, d’ora in avanti, non potranno più incrociare con lo sguardo i platani e andare con la mente al ricordo dei tempi che furono. Svariati i commenti contrari alla decisione  dell’abbattimento, espressi sui social network. Un susseguirsi di testimonianze di sdegno per un provvedimento tanto drastico quanto inaspettato. E, ancora una volta, ad essere chiamata in causa è stata l’amministrazione comunale pompeiana. Ad essa, infatti, toccava dare un minimo di spiegazione in merito alla decisione presa. Bisognava chiarire perché certamente non si è trattato di una semplice potatura. Quelli abbattuti erano alberi grossi, monumentali, la cui mole non passava certo inosservata. Ed è chiaro che anche il loro abbattimento non sarebbe stato ignorato. La risposta è arrivata dall’ufficio tecnico e spiega la totale potatura dei 5 arbusti (al momento, per ognuno, è visibile solo un piccolo pezzo di tronco) come una scelta obbligata. Pare, infatti, che i platani avevano contratto una malattia, tipica della specie, detta “cancro rosso” ed erano malati da diversi anni. A stilare la relazione sullo stato di salute degli alberi è stato un agronomo incaricato dal comune. Il documento afferma che tutti i platani della strada, non solo i cinque abbattuti del lato destro, sono infetti e saranno abbattuti. Lo stato precario degli arbusti, con il tempo, sarebbe solo peggiorato.  Avrebbero continuato a marcire e sgretolarsi pian piano dall’interno per poi collassare su se stessi o addirittura abbattersi su cose o persone. Per questo motivo l’ufficio tecnico ha optato per la potatura totale che presto interesserà anche gli altri platani della strada. Pare che al posto di essi verranno piantati altri arbusti della specie dei sempreverdi. Queste sono state le motivazioni divulgate. Ad alcuni sono bastate. Altri, invece, si sono chiesti perché, anziché procedere ad una sorta di “eutanasia dei sempreverdi”, non si sia provveduto a curarli per tempo visto che la relazione dell’agronomo parla di un’infezione che persiste da anni. Allo stato delle cose, una cosa è certa: il viale dei platani scomparirà del tutto tra pochi giorni. I platani non ci saranno più. Si spera, però, che almeno la promessa sia on0rata ed altri alberi vengano piantati. Il verde in città va curato e quando, come in questi casi viene rimosso, deve essere sostituito con nuove specie.

Marianna Di Paolo

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