Torna alla ribalta l’affaire loculi a Pompei. L’argomento ha tenuto banco per gran parte della durata del consiglio comunale. La proposta di una nuova assise che illustrasse alla cittadinanza la situazione dei loculi, era stata avanzata e siglata da sette consiglieri. I firmatari erano stati: Alberto Robetti, Giuseppe Del Regno, Alfredo Allaria e Alfredo Benincasa del gruppo “Unità e Impegno”, seguiti da Raffaele De Gennaro di Alternativa Pompeiana e dai due consiglieri del PDL Giorgio Arpaia e Michele Genovese. L’istanza dei setti consiglieri ha trovato accoglimento nel consiglio di oggi, nel quale, il caso dei loculi, è tornato nuovamente alla ribalta. Toni, a tratti più meno accesi, hanno caratterizzato la pubblica assise. Il primo confronto/scontro della giornata si è avuto nella fase iniziale, fra Robetti e il presidente del consiglio comunale Ciro Serrapica. Il dibattito, tra i due, si è avuto sulla legge n° 267 del 2000, (con riferimento al caso dei loculi, che rientrano nel piano edilizio triennale), che definisce ruoli e competenze rispettivamente di giunta e consiglio comunale. Secondo Serrapica, l’articolo 42 della legge indica le attribuzioni delle competenze del consiglio comunale. L’articolo 48, invece, definisce le competenze della giunta comunale. Sostanzialmente, per Serrapica non rientra nei compiti del consiglio comunale esprimersi sul tema dei loculi. Gli atti di giudizio su questa materia spetterebbero solo alla giunta comunale. A questa posizione, espressa in modo deciso dal presidente del consiglio comunale, si è contrapposta la visione di Robetti, in netto disaccordo con quella illustrata da Serrapica. La storia dei loculi, è una materia dibattuta ormai da diversi mesi, e per comprenderla, bisogna costruire il precedente. Si tratta di un progetto fortemente discusso quello dei nuovi loculi nel cimitero di Pompei. 612 opere (di cui 20 da destinare ai meno abbienti) autorizzate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli e dal costo variabile a seconda dell’ubicazione, da un minimo di 3.844 euro a un massimo di 4.900. A ripercorrere le tappe essenziali della vicenda ci hanno pensato oggi il consigliere Robetti, gli altri consiglieri di opposizione e in generale l’intera giunta comunale seppure con punti di vista differenti. Mesi addietro, e precisamente il 26 luglio del 2012, fu lo stesso sindaco a chiedere all’ingegnere Robetti di collaborare con l’ufficio tecnico per fornire qualche indicazione sul progetto di costruzione dei loculi. Da allora, l’ingegnere ha investito tempo ed energie ed è arrivato al punto di redigere un progetto alternativo che indica un costo assai minore a quello sopraindicato per ogni singolo loculo. Secondo Robetti, la premessa importante all’intera questione è che il cimitero del comune di Pompei vive qualche problema per l’esumazione delle salme non avendo disponibilità di ossari. Dunque, più che di nuovi loculi, si doveva provvedere alla progettazione di altri ossari. Tutta la vicenda, ribattezzata loculi d’oro per l’elevato costo cadauno, parte da quando l’UTC (VI settore Lavori pubblici) pubblicava, in data 30 aprile 2012, un bando per l’assegnazione di 592 da realizzarsi nel Cimitero del Comune di Pompei ( i loculi sono 600 ma 20 di essi sono per le famiglia a basso reddito). A seguito di tale bando venivano presentate circa 512 domande e l’UTC del comune di Pompei pubblicava la graduatoria provvisoria degli ammessi e dei non ammessi. Sulla questione, tuttavia, sono sorte non poche polemiche relativamente all’elevato costo dei loculi. “Nella seduta di consiglio comunale del 26 luglio 2012 – ha ricordato Robetti – si era discussa la problematica caro loculi, ed il consiglio aveva manifestato di apprezzare l’iniziativa dando seguito ad una rimodulazione del progetto”. Quanto affermato da Robetti, è stato confermato nel consiglio di oggi dal sindaco in persona, anche se però il primo cittadino ha inteso fare la seguente precisazione: “Non dimentico quando nel consiglio comunale del 26 luglio 2012 fui proprio io, in persona, ad invitare l’ingegnere Robetti a dare qualche indicazione all’ufficio tecnico in merito al progetto dei loculi. Il dirigente non ha mancato di prendere in considerazione i suggerimenti di Robetti. L’intervento della minoranza sulla questione loculi, unitamente al suo contributo, non può significare stravolgere o rimodulare del tutto un progetto già avviato dall’amministrazione”. Una posizione chiara anche quella del primo cittadino, per nulla favorevole ad uno stravolgimento totale del progetto, per il quale risulta essere tutto pronto per procedere alla pubblicazione, a breve, del bando per l’affidamento dei lavori. Ma anche la minoranza ha le idee più che chiare che possono essere così sintetizzate: rivedere il progetto dei loculi per dare la possibilità ai cittadini di risparmiare sul prezzo finale. E se si mettono a confronto i due progetti, quello di Robetti e quello dell’ufficio tecnico, lo stacco sul prezzo finale per ogni singolo loculo è notevole. Non si tratta di bruscolini. Stando al progetto di Robetti, il costo finito per ciascun loculo si aggira attorno ai 1000€ compreso di montaggio e di tutta l’accessoristica del caso (portafotografie, fioriere etc.). Nello specifico il consigliere di minoranza indica nella ditta BOSISIO srl il suo riferimento. Tale ditta sarebbe leader in Italia nella costruzione di loculi in vetroresina asismici. Questa impresa propone un prezzo pari a 779 € per loculo (compreso di lapide) che arriva ad un costo di €1000 compreso di montaggio. In questa cifra finale (1000 € per loculo) sono inclusi: due portafiori, due portafotografie, in altre parole, l’accessoristica cimiteriale. Questa la proposta di Robetti, sostenuta con forza dall’opposizione. A questa prospettiva di risparmio, c’è poi l’altro progetto, quello dell’ufficio tecnico, che prevede un costo molto più elevato per ogni singolo loculo. A parità di prodotto il progetto del ufficio tecnico arriva ad un costo per ogni loculo compreso tra un minimo di 3.844 euro a un massimo di 4.900 (il prezzo varia a seconda dell’ubicazione del loculo). Ma se le cose stanno così allora, perché tra le due proposte si è scelta quella più cara, soprattutto in un momento storico dove il risparmio, per le persone, sembra essere diventata una priorità assoluta? Al momento dei 612 loculi (di cui 20 da destinarsi ai meno abbienti), 535 di essi sono stati già aggiudicati (cioè sono stati comprati versando la prima trance di circa 2000€ per una costruzione che, di fatto, non è ancora avvenuta). La questione dei “loculi d’oro” è stata oggetto di una lunga discussione nel consiglio di oggi. Altro ordine del giorno di particolare urgenza ha riguardato la società comunale Aspide che gestisce la Casa di Riposo “Carmine Borrelli”. Per la struttura in questione è in corso un processo di esternalizzazione che porterà alla chiusura dell’Aspide e all’affidamento della gestione dell’istituto Borelli ad una società esterna. La procedura in corso, detta in termini tecnici liquidazione, ha portato alla votazione, con scrutinio segreto del consiglio comunale, di tre liquidatori: Smith Fabio, Avigliano Mariano, Ferrigno Armando. Questi i nomi dei tre liquidatori votati che riceveranno un compenso di € 3000 ciascuno. La loro attività consisterà nel curare tutta la pratica che porterà alla chiusura dell’Aspide e all’individuazione di una nuova ditta, privata ed esterna al Comune, che gestirà la “Carmine Borrelli”. Un consiglio comunale, dunque, in cui gli argomenti su cui discutere non sono certo mancati. Sentita e, a tratti un po’ colorita, anche la partecipazione di diversi cittadini coinvolti in prima persona nella questione dei loculi, una vicenda che, sicuramente, non mancherà di essere ulteriormente approfondita in futuro.
Marianna Di Paolo