Le cause del rogo che ha distrutto la Città della Scienza di Napoli (foto Mario de Angelis) sono ancora tutte da accertare, una ridda di ipotesi e congetture si rincorrono, fatalità o dolo? Gli inquirenti ancora devono pronunciarsi, aspettano, per farlo, le preziose relazioni degli esperti. Nel frattempo la cenere dello spaventoso incendio è ancora fumante e vivo è lo sgomento e la disperazione di quanti hanno apprezzato e amato questo luogo dedicato al sapere scientifico.
Tuttavia un sentimento di rivalsa già si fa largo nella volontà di quanti vorrebbero che la struttura ritornasse funzionante al più presto. Significativo, in questo senso, l’appello di Luigi Nicolais presidente del Consiglio nazionale delle ricerche.
“L’incendio di Città della Scienza è una ferita profonda, per Napoli e per l’intera comunità nazionale. In poche ore sono andati distrutti anni di lavoro, di sacrifici, di passione. Ma non dobbiamo, né possiamo restare fermi” commenta il presidente del Cnr, Luigi Nicolais. “Tutti dobbiamo sentirci partecipi della sua ricostruzione, che dovrà avvenire in tempi rapidi e certi. Città della scienza è il simbolo del riscatto di un’area e di una comunità che non può essere ridotto in macerie: per questo è necessaria una mobilitazione straordinaria della comunità scientifica e delle istituzioni, pubbliche e private. Come Cnr siamo particolarmente coinvolti e provati. In questi giorni Città della Scienza ospitava un’importante mostra iconografica e documentale su Fridtjof Nansen, esploratore, scienziato, politico norvegese, andata completamente distrutta. Sicuramente non ci rassegneremo né lasceremo morire un presidio di cultura, legalità e progresso come è stato e come tornerà ad essere Città della scienza.
Ferdinando Fontanella