Nola: Convegno su “Legalità, Ambiente e Salute nel Triangolo della morte”

convegno NolaL’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Ambrogio Leone” di Nola, dove la dirigente scolastica, Prof.ssa Maria Teresa Palmieri, segue le attività quotidiane dalla prima all’ultima, nella variegata offerta formativa, dai corsi ordinari per i ragazzi a quelli serali per gli adulti, ha realizzato, sabato 2 marzo, un convegno su “Legalità Ambiente e Salute nel Trianglo della Morte”. Coordinato dal prof. Salvatore Alaia, con l’assistenza tecnica del prof. Nino De Riggi, l’incontro ha visto la partecipazione dell’avvocato Francesco Urraro, Presidente dell’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Nola; del dott. Alfredo Mazza, Medico e Ricercatore; del dott. Gennaro Esposito, di “Medici per l’Ambiente ISDE” e “Associazione Campania Felix”.La platea di studenti dell’IPIA Ambrogio Leone con i loro docenti e gli ospiti, relatori e rappresentanti del mondo giornalistico sono stati salutati da due manifesti, quello del programma e l’altro recante una frase del magistrato antimafia Paolo Borsellino (1940-1992): «…se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi, perché ritenuta più efficiente dello Stato, è compito della Scuola rovesciare questo processo perverso…». Il sociologo Antonio Castaldo, ex studente dell’Ambrogio Leone, ha seguito l’iniziativa per questo resoconto giornalistico.
Il primo contributo con le immagini del “Triangolo della Morte” dell’agro Acerrano-Nolano-Mariglianese contenute nel documentario-verità “Campania In-Felix-Unhappy Country” che la regista italoamericana Ivana Corsale ha girato nel 2010. Il curatore dell’incontro, professore Salvatore Alaia, ai relatori ed agli studenti ha detto che «occorre elevare un grido di dolore per rivendicare il diritto alla vita ed invocare la bonifica di un territorio dove prosperano gli affari illeciti. Bisogna suscitare le coscienze sociali e fare fronte comune e riappropriarci del diritto alla salute spesso compromesso dalla connivenza di quelli che avrebbero dovuto tutelarlo. Oggi si inizia un percorso. Io ho scelto di fare l’insegnante per passione ed insieme a voi costruiremo il futuro».
Per il Presidente dell’Ordine degli Avvocati dott. Francesco Urraro «il nostro territorio, con 34 comuni, è in sofferenza per la realtà criminale dell’area. Il sistema giustizia interviene nella fase della patologia della società, incontrando i reati che spesso vengono prescritti per insufficienza di organico presso i competenti uffici e strutture. Noi siamo per una iniziativa popolare per ottenere il riconoscimento del delitto di reato ambientale se i parlamentari non si attiveranno per frenare questo crimine contro l’umanità ».

Il ricercatore Alfredo Mazza ha presentato “Il triangolo della morte: Il danno e la beffa” citando lo studio pubblicato, nel settembre 2004 insieme a Kathryn Senior, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “The Lancet Oncology” incitando i ragazzi a studiare ed essere preparati per affrontare il lavoro e le problematiche dell’ambiente. «Dove c’è un danno ambientale, c’è danno per l’economia e la salute. L’area che da Nola va al litorale domizio soffre della stolta gestione del territorio da parte della politica e della collusione con la camorra. Le organizzazioni criminali fatturano miliardi, possiedono armi, soldi e contatti politici. Lo studio per voi giovani è l’unica arma per difendervi ed attaccare. Bisogna bene conoscere la storia e le problematiche di questi decenni: gli anni ’80, il terremoto, la ricostruzione, la camorra, il patto scellerato dello Stato per liberare Ciro Cirillo dalla Brigate Rosse; la terra invasa dai rifiuti tossici del Nord che ha fatto di questa regione la pattumiera d’Italia, la più inquinata d’Europa. La criminalità organizzata ha preferito investire in queste attività che rispetto ai traffici di droga risultano essere assai meno rischiosi e meno penalizzati. Le sentinelle ambientali come le pecore ci hanno segnalato le diossine e gli effetti delle sostanze mutagene, mentre in Italia vi è la certezza dell’impunità».

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