“E’ una vergogna che nel 2013 ci siano ancora edifici fatiscenti e abbandonati al loro destino”.
E’ l’urlo colmo di rabbia dei cittadini torresi, stanchi di vedere crollare i palazzi storici della propria città. Uno scempio che si ripete quasi mensilmente e coinvolge, soprattutto, le strutture colpite dal terremoto degli anni ’80. L’ultimo crollo ha coinvolto l’edificio di proprietà dell’Arciconfraternita del Santissimo Rosario in via Arpaia, strada secondaria confinante via Vittorio Veneto e conducente in piazza Cesaro. I segnali di un possibile crollo erano emersi già qualche giorno fa, quando a cedere fu il solaio del vecchio edificio; questa notte la tragedia: l’intera ala del palazzo è franata facendo piovere sulla strada e sulle abitazioni confinanti centinaia di detriti.
“E’ stato tremendo” racconta una testimone dell’accaduto “stavamo cenando, quando all’improvviso abbiamo udito un forte boato, i vetri hanno cominciato a tremare e anche la tavola ha avuto un sussulto.”
Una scena terribile che potrebbe ripetersi qualora dovesse cedere l’altra parte dell’edificio, ovvero quella che s’affaccia su via Vittorio Veneto.
I vigili del fuoco, onde evitare che possano verificarsi ulteriori cedimenti, hanno allontanato i residenti della zona che però, gridano il loro disagio “Sono anni – afferma un residente di via Arpaia – che denunciamo lo stato di abbandono di quell’edificio. Le nostre paure non sono mai state prese in considerazione. Ora – continua l’uomo – ci chiedono di lasciare la nostra casa per pericolo di altri crolli. Noi da qui non ce ne andiamo”.
Il responsabile dell’Arciconfraternita del Santissimo Rosario, Lucio Fiordoro, testimonia la sua voglia di ripristinare la sicurezza dello stabile, ricordando l’abbadono era dovuto al fatto che “stiamo cercando di venderlo, così come per altre proprietà dell’arciconfraternita”.L’obiettivo, quindi, continua Fiordoro “è quello di mettere in sicurezza tutto il fabbricato. Il lato di via Vittorio Veneoto al momento non desta preoccupazione dal punto di vista statico” anche se ricorda come si sia da effettuare “qualche intervento il più presto possibile.” L’amministrazione comunale è chiamata ad agire al più presto, onde evitare che questi crolli diventino una costante quotidiana e che, peggio ancora, possano costare la vita ai proprio residenti.
Francesco Colletto, assessore all’edilizia privata, afferma come sia difficile mettere in atto uno screening definito sugli edifici a rischio “perché si tratterebbe di uno screening sui fabbricati privati. Ci vorrebbero competente specifiche e strutturasti”.
Marco Seppone