“E’incendio doloso”, lo ha detto il procuratore della Repubblica, Colangelo, “ma seguiamo tutte le piste”. La forma di prudenza per il magistrato è d’obbligo. Ma il colpevole ha già un nome ed è la barbarie che ha infestato Napoli. Che poi l’esecutore è un camorrista, uno o più killer incendiari al soldo di se stessi o di qualche losco interesse, si vedrà. Dal degrado della città provengono mandanti ed esecutori. Nel degrado della zona di Bagnoli, dove “Città della Scienza” è un’isola di futuro, hanno agito. Lo hanno fatto praticamente indisturbati, tra il mare inquinato da una parte e lo squallido deserto urbano dall’altra Si direbbe che è stato un gioco da ragazzi. A compierlo sono stati criminali che dovevano annientare, piuttosto che avvertire. La procedura estrema lascia ipotizzare una regia criminale, non certamente sofisticata, ma particolarmente spietata. Dire che l’azione è stata terroristica, pertanto estrema, non è azzardato. Il terrore ha caratterizzato un’azione che è una dichiarazione di guerra senza precedenti. Stravagante l’obiettivo: un museo di scienza. Un luogo dove vanno prevalentemente bambini, studenti, adulti curiosi. Sembra che abbiano voluto dire, rendendo quasi tutto in cenere: andate via. Un modo per tenere lontano da Bagnoli la scienza, il museo, la cultura, i saperi e le buone pratiche per far crescere, nella conoscenza, le future generazioni di napoletani. Se non è terrorismo criminale questo, di cosa parliamo, forse di innocenti atomi e graziose particelle che nel museo erano di casa prima delle fiamme devastatrici? L’azione brutale è finalizzata alla guerra contro chi vuol essere un buon napoletano. E’ contro chi vuol ritornare ad esserlo e ha capito che con la cultura si cresce e si diventa buoni napoletani. E’ contro chi vuol vivere lontano dalla camorra che genera morte. E’ contro chi fa uso di speranza attiva, piuttosto che di pessimismo, per diventare buoni cittadini, militanti nella solidarietà e sentinelle attente dell’integrità dei beni comuni. E’ contro la maggioranza incalzante di coloro che credono anche al fatto– contrariamente a ministri dementi – che con la cultura si alimenta lo spirito e la dignità umana ma anche la pancia, a cui la camorra e la cattiva politica propongono sempre cibi tossici.
Antonio Irlando