Sarà il capoluogo emiliano ad ospitare 150 professionisti della Faculty e i circa 1.000 specialisti che parteciperanno alla decima edizione del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Aritmiologia e Cardiostimolazione (Aiac) al Palazzo dei Congressi.
Fra i tanti temi discussi verrà acceso un faro di approfondimento sulla problematica della prevenzione cardioembolica nella fibrillazione atriale, cioè il rischio, molto maggiore rispetto alla norma, di essere colpiti da ictus per i pazienti affetti da questa aritmia.
La fibrillazione atriale, che riguarda in uguale misura maschi e femmine, dopo i 45 anni si manifesta in 1 persona ogni 4 nel corso della restante vita. Si stima che il numero di persone affetto da aritmia sia di 3 milioni negli Stati Uniti e 5 milioni in Europa. In Italia i pazienti sono oltre 600mila con circa 120mila nuovi casi ogni anno. Di questi, più della metà potrebbero essere candidati ad assumere i nuovi anticoagulanti, che saranno presentati nel corso della kermesse bolognese, con un risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale pari a 170 milioni di euro in 5 anni, rispetto ai costi del trattamento attuale. “Fino ad oggi – spiega il professor Biagio Sassone, coordinatore organizzativo del congresso – la prevenzione del rischio veniva affidata al Warfarin, meglio conosciuto col nome commerciale di Coumadin, un anticoagulante utilizzato da oltre cinquant’anni”.
Un farmaco importantissimo ma che al tempo stesso impone, a coloro che ne fanno uso, di sottoporsi a prelievi periodici, generalmente ogni 3-4 settimane, per controllare il livello di coagulazione del sangue e ritarare ogni volta la nuova dose da assumere, con riflessi pesanti sulla qualità della vita. A ciò va aggiunta la possibilità, tutt’altro che remota, di errori nell’assunzione del farmaco, la cui dose varia di giorno in giorno, con la conseguente maggiore esposizione al rischio emorragico, soprattutto in persone anziane ed un ulteriore aumento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale. Da considerare anche quelli indiretti che derivano dalla complessa organizzazione che gira attorno alla terapia con Coumadin e che pesano sulla famiglia e sulla società.
“Siamo vicini ad una svolta epocale – aggiunge Sassone – Il paziente verrà liberato dalla schiavitù del prelievo, in quanto la dose da assumere sarà fissa e non più variabile. Poi, la nuova terapia presenta un rischio emorragico più basso, anche per la semplicità dell’assunzione, garantendo la stessa efficacia nel prevenire l’ictus”.
Di rilievo le novità che saranno presentate anche in campo non farmacologico, in particolare per i pazienti con elevato rischio emorragico che non possono assumere nemmeno i farmaci di nuova generazione. Grazie ad una metodologia mini-invasiva, che consiste nell’inserimento di vere e proprie protesi nell’atrio sinistro che impediscono all’embolo di staccarsi dalla parete e andare ad occludere i vasi che trasportano il sangue al cervello, l’ictus viene evitato.
Bologna non sarà solo capitale della scienza, ma anche della solidarietà per le popolazioni emiliane colpite dal sisma dello scorso anno. In un’area del Palazzo dei Congressi sarà allestita un’esposizione di prodotti tipici emiliani con la possibilità per i partecipanti al congresso di assaggiare le eccellenze della regione. Infine, con la campagna “Metti in moto il tuo cuore”, il parallelismo tra il ritmo del cuore e quello dei motori, con la presenza di Ducati, Alfa Romeo e i motori della VM, aziende che rappresentano l’orgoglio del nostro Paese.