Così si esprime il fotografo napoletano: “Una fanciulla dai rossi capelli al vento, la natura ‘in posa’ che prorompe in cascate di fogliame per i pennelli degli affrescatori, serpi che si dimenano, colorate esplosioni di marmi provenienti da terre lontane, legni carbonizzati che forse più di altri oggetti magnificamente conservati sintetizzano una vita quotidiana improvvisamente interrotta nel suo fluire. E poi piscine termali che, esplorate nel silenzio assoluto di aree chiuse al pubblico, mi lasciano immergere nelle profondità del mondo antico, facendolo rivivere attraverso le mie fotografie, nelle quali mi dissolvo. Ritengo sia questo il ruolo del fotografo d’arte: impregnarsi delle emozioni ricevute dalle opere e dai luoghi e cercare di coglierne l’essenza per restituirla, ma scomparendo nelle immagini, così che chi le osservi non pensi affatto di trovarsi di fronte a una finzione fotografica.”
Angelo Mascolo