L’avvocato Stefano Montone, all’uscita dal carcere napoletano di Secondigliano dove Nicola Cosentino questa mattina si è costituito ha confermato che l’ex sottosegretario all’Economia “è sereno e ribadisce con forza la sua innocenza”.
I legali di Cosentino, Montone e Alfonsino De Caro, hanno depositato una nota tecnica in Procura. Nel documento sono rappresentati i motivi secondo i quali a loro avviso, ma anche secondo rinomati costituzionalisti, la misura dell’arresto avrebbe perso efficacia dopo il diniego della Camera di appartenenza. Sempre secondo i due avvocati l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, respinta dalla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura, “non si poteva ancora ritenere sospesa. Il Parlamento ha stabilito il ‘fumus persecutionis’ che è una tutela del Parlamento stesso, e solo in via riflessa del parlamentare che per anni è stato condizionato nel suo mandato dalla misura sospesa”.
Per i legali quando la Camera non dà l’autorizzazione all’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, queste vengono dichiarate inutilizzabili e distrutte.
Ora, aggiunge De Caro, “faremo tutte le impugnazioni necessarie. Cosentino è venuto a costituirsi correttamente, e noi abbiamo sempre rispettato la giustizia e chiesto che i processi venissero fatti. Siamo convinti che non ci siano profili di responsabilita’”.
A rafforzare le tesi del collega l’avvocato Montone: “Abbiamo cercato di velocizzare il più possibile la celebrazione dei processi, non a caso a Santa Maria Capua Vetere abbiamo chiesto il giudizio immediato per evitare la stasi dell’udienza preliminare e stiamo facendo massicci accordi acquisitivi con la Procura per tagliare il numero dei testi e velocizzare le procedure di accertamento. Riteniamo che all’esito di questo percorso dibattimentale sarà riconosciuta la sua innocenza”.