Il calcio è emozione, passione, tattica. Logica proprio no. Lasciate ogni speranza o voi che entrate…in uno stadio. L’Ercolano (terzultima) si trova di fronte la Vis San Nicola (penultima), sulla quale vanta due punti di distacco. A cinque gare dal termine praticamente una finale. Alla fine se la aggiudicano i padroni di casa, grazie al successo per 2-0. La logica direbbe che le reti, almeno una, le avranno fatte gli attaccanti. Invece, Romano, Cozzolino e Di Sarno – per non parlare del subentrato Maggio – sono continuamente con le mani tra i capelli. I granata, infatti, sfornano occasioni da gol che sembrano un forno, ma nessuno lì davanti è così ghiotto da approfittarne. Quando si dice “la miglior difesa è l’attacco”, verrebbe da ironizzare. Nel frattempo al Solaro il cronometro segna la mezz’ora, l’Ercolano ha già colpito anche una traversa (punizione laterale di Cuomo). La temperatura sale, capitan Fiorillo comincia ad avvertire puzza di bruciato ed allora decide di partire dalla difesa e di dare fiducia alla manovra di Di Sarno e Romano: il primo imbecca il secondo, che di esterno anticipa l’uscita del portiere. La palla va verso la linea di porta, ma sembra un po’ lenta. Fiorillo toglie ogni dubbio e la insacca. Il primo tempo se ne va via senza ulteriori sussulti. La ripresa è una fotocopia della prima parte di gara, con i locali a dettare legge in ogni zona del campo, tranne che sotto porta, si capisce. E l’uomo in più (al 55’ espulso Feola) di cui possono avvantaggiarsi i padroni di casa non è che possa facilitare di molto le cose in questa contingenza. Per poco, allora, non capita che la formazione casertana trovi un pareggio che sarebbe cosa inammissibile agli occhi dei cultori della logica, ma è solo grazie al palo se la punizione calciata da De Falco ad un quarto d’ora dalla fine non costringe loro a stropicciarseli. Un po’ di fortuna, logica o meno, non guasta mai. L’Ercolano, comunque, accusa il colpo e va un pò in affanno, finché non è il terzino sinistro di casa ad evitare ulteriori brividi ai suoi. Se fosse gallese lo chiamerebbero Bale, invece è italiano dalla prima all’ultima generazione e si chiama semplicemente Angelo Cuomo: costui al 92’ si beve per l’ultima volta la sua fascia di competenza e trafigge il portiere con una sassata da posizione ravvicinata. Quando si dice “il miglior attacco è la difesa” verrebbe da ironizzare, invece è tutto vero. Il campionato ora osserverà due settimane di sosta, con la ripresa fissata per il 7 aprile.
Michele Di Matteo