“Si ribadisce l’indifferibilità di interventi immediati a tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini”. Si conclude così la lettera che il sindaco di Poggiomarino Leo Annunziata ha inviato al presidente della Regione Campania, al prefetto di Napoli, al presidente dell’amministrazione provinciale, al responsabile del settore “ciclo integrato delle acque, servizio opere fognarie e impianti di depurazione, acquedotti e reti idriche” della Regione e, per conoscenza, al sindaco del Comune di San Giuseppe Vesuviano. Accanto alla lettera, anche un corposo dossier fotografico che documenta i più recenti disagi avvenuti a Poggiomarino. Oggetto del documento, dunque, è ancora una volta la questione degli allagamenti del territorio comunale, che si ripetono sistematicamente ogni volta che si verificano piogge abbondanti.
“Verosimilmente, le acque fuoriescono dalla vasca Pianillo e dalla fogna che collega la predetta vasca al canale Conte di Sarno. Trattandosi di acque provenienti dalle fognature del Comune di San Giuseppe Vesuviano si segnala la pericolosità sia per il traffico veicolare sia per quello pedonale nonché per l’inquinamento dei suoli. Tali allagamenti procurano gravi danni alle abitazioni, alla viabilità, ed alle attività produttive. Destano, inoltre, allarme i pericolosi allagamenti in via Nuova San Marzano ed in viale Manzoni, che mettono a gravi rischio l’incolumità pubblica dei cittadini e provocano onerosi danni alle strade e agli arredi urbani”, prosegue la lettera.
Chiarisce Leo Annunziata: “Si tratta dell’ennesimo allarme che questa amministrazione lancia. Le istituzioni che dovrebbe occuparsi della risoluzione del problema ci hanno rassicurato, garantito interventi e presentato cronoprogrammi ma, allo stato attuale, nulla o quasi è stato fatto. Siamo preoccupati per la salute dei cittadini di Poggiomarino e per le conseguenze di questi continui allagamenti, che potrebbero essere drammatiche. Ci aspettiamo risposte concrete, ma a questo punto non escludiamo iniziative drastiche e proteste clamorose”.