Pompei, “loculi d’oro”: l’opposizione scrive al Prefetto Musolino

I consiglieri d’opposizione del gruppo “Unità e Impegno” tornano sulla questione dei loculi. Inoltrata una richiesta di Interrogazione Consiliare a risposta scritta.

cimitero facciata

La questione della “eterna dimora” continua a tenere banco a Pompei. Ancora una volta, al centro del dibattito politico, il progetto di realizzazione dei nuovi loculi come previsto dal bando pubblicato dall’Amministrazione Comunale in data 30/04/2012. Una vicenda sulla quale ci sono ancora troppi nodi da sciogliere. Ed è per questo che, in data, 20 marzo 2013, i consiglieri di minoranza del gruppo “Unità e Impegno” hanno fatto richiesta di un’Interrogazione Consiliare a risposta scritta, ai sensi dell’art. 43 d.lgs. 267/2000. I destinatari della missiva sono: il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, il Dirigente del Settore Finanziario, dott. Eugenio Piscinio, e il Prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino. La vicenda dei loculi, (ribattezzati “d’oro” per l’elevato costo), è complicata, ma proviamo a ricostruirne le tappe essenziali. In data 30 aprile 2012, il Comune di Pompei pubblicava un bando per la realizzazione di 612 opere (di cui 20 da destinare alle famiglie meno abbienti), autorizzate dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli e dal costo variabile a seconda dell’ubicazione, da un minimo di 3.844 euro a un massimo di 4.900. A seguito di tale bando venivano presentate circa 512 domande e l’UTC del comune di Pompei pubblicava la graduatoria provvisoria degli ammessi e dei non ammessi. Congiuntamente alla richiesta di assegnazione, i cittadini versavano €  2.000,00 per ogni istanza. Di fatto, però, i loculi non sono stati ancora costruiti. I cittadini hanno acquistato, per ora, loculi “in potenza”. Fin qui la cosa appare piuttosto chiara. Ma ecco, uno dei punti cruciali della vicenda. Il progetto portato avanti per la costruzione dei loculi è quello dell’UTC del Comune di Pompei i cui costi, piuttosto esosi, cozzano con l’ipotesi progettuale dell’ing. Alberto Robetti, decisamamente più a buon mercato. Un dato lampante emerge dai documenti: i costi, nella proposta di Robetti, si abbassano di circa il 50%. Si passa, infatti, dai 2milioni 700mila euro del progetto dell’ufficio tecnico a 1milione e 400mila di quello del consigliere. Tali cifre sono significative perché è in base al costo preventivato che il comune ha indicato, nel bando, il valore dei singoli loculi. Basti pensare, ad esempio, che mentre nel progetto dell’amministrazione il costo della seconda fila è di 4mila e 900 euro, in quello di Robetti è di 2mila e 400. E la qualità, sostiene il consigliere, è persino migliore. Anzi, lo stesso politico ha incluso nel prezzo alcuni accessori (luce, portafiori, portafotografie etc) e contemplato esigenze differenziate. I costi per tali soluzioni alternative partono da un minimo di circa 250 euro per i cinerari e di 750 euro per gli ossari piccoli, fino ad arrivare a circa 2mila euro per gli ossari grandi, che presentano dimensioni paragonabili ad un loculo. Ma anche questo, sostiene Robetti, è stato osteggiato. Fra due progetti a disposizione, sembra averla spuntata quello più costoso. Ma oltre a questo, i consiglieri di “Unità e Impegno” puntano il dito contro un’altra questione. “Congiuntamente alla richiesta di assegnazione, i cittadini hanno versare €  2.000,00 per ogni istanza. A tutt’oggi, nonostante sia trascorso circa un anno, nessun bando di aggiudicazione dei lavori ad una ditta appaltante è stato pubblicato e del capitale versato nessuna notizia. Alla luce delle difficoltà economiche in cui versa l’ente, è sorto il dubbio su un eventuale altro utilizzo di detto capitale.” Questo, uno stralcio del documento con oggetto: Interrogazione Consiliare a risposta scritta ai sensi dell’art. 43 d.lgs. 267/2000. Verifica straordinaria di cassa. Fondi acquisto loculi. I firmatari: Alfredo Allaria, Alfredo Benincasa, Giuseppe Del regno e Alberto Robetti. Il documento chiede, rispettivamnte al sindaco di Pompei, al Dirigente del Settore Finanziario e al Prefetto di Napoli di relazionare, sulla materiale ed effettiva esistenza di un apposito capitolo di spesa e sulla disponibilità materiale ed immediata di detti fondi che hanno un vincolo di destinazione “realizzazione dei loculi”. Lo scopo è quello di capire se i soldi delle prime trance versate dai cittadini aggiudicatari siano stati distratti e/o utilizzati per altri capitoli di spesa. Una richiesta ben precisa dunque, quella avanzata dai 4 consiglieri di minoranza. L’affaire dei “loculi d’oro” è approdato, dunque, anche sulla scrivania del Prefetto di Napoli. Una faccenda che tocca da vicino diversi cittadini che hanno acquistato, profumatamente, la tanto agognata seconda casa. Non resta che attendere i prossimi sviluppi.

Marianna Di Paolo

 

 

 

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