Ci risiamo. Dopo una folata fugace di aria, ecco di nuovo la batosta. Stavolta il Sorrento di mister Papagni cade per mano dell’Avellino. Anche questa prova in formato Campania va male. Dopo la trasferta di Benevento (in cui un rigore fantasma viene assegnato ai padroni di casa che si aggiudicano il match), è la volta dell’Avellino di Rastelli. Arrivati allo stadio Italia, i biancoverdi vincono e stavolta di svariate reti. 1-4, un risultato lampante. Anche stavolta, come la scorsa settimana, complice della disfatta sorrentina, è l’arbitraggio. A nulla sono servite le lamentele della dirigenza rossonera. Ma l’errore umano diventa incidente se la vittoria dipende da quell’errore, tutto, o quasi, cambia se le reti diventano svariate. Sicuramente nel primo quarto d’ora l’assegnazione di un rigore (un altro) inesistente all’Avellino, manda in fumo i piani del mister sorrentino e innervosisce la rosa. E sicuramente va riconosciuto il merito alla formazione avellinese ché se detiene il posto primo della classifica (assieme al Latina) avrà qualità di certo. Il Sorrento dopo il match casalingo, abbandona il suo, seppur di coda, posto e si accomoda al posto penultimo. Sotto solo la Carrarese, a meno 3. L’arbitraggio pessimo di Saia ha avuto altre conseguenze per i penisolani che sono stati multati di 3000 € per immotivata presenza negli spogliatoi durante l’intervallo e dopo la partita di persona ricollegabile alla società di Sorrento. In più, sono state avanzati insulti e sputi che i sostenitori del “martoriato” Sorrento avrebbero rivolto al guardalinee.
Domenica 24 marzo (ore 14,30) il Sorrento è atteso a Barletta allo stadio “Puttilli”, per disputare la decima giornata di ritorno. Le decisioni di Saia avranno ripercussioni anche sull’incontro di domenica,mancheranno Di Nunzio, Nocentini e Konan che saranno squalificati.
Anna Di Nola