Pompei, al via un “laboratorio politico” per il futuro della città

Presentato un “laboratorio politico” per Pompei. Lo scopo, è quello di favorire un’osmosi  di idee fra cittadini e classe politica, in vista anche delle prossime amministrative. Promuovere un dibattito aperto fra le parti: al centro, il futuro della città.

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Presentato alla stampa, presso il Pompei Resort, il “laboratorio politico”. Un’iniziativa, aperta al pubblico dibattito, che vuole spianare la strada ad un democratico confronto su vari temi che riguardano la città. Una riflessione sull’operato dell’amministrazione comunale in carica e su una serie di argomenti di attualità per la città. Il laboratorio politico per Pompei, nasce su iniziativa di alcuni esponenti della politica pompeiana e ha, come finalità, quella di coinvolgere tutti cittadini in modo diretto.  Un contributo fattivo, apportando idee innovative, utili alla vita politica-amministrativa del futuro: questo, è ciò a cui sono chiamati tutti i pompeiani, senza distinzione di sesso, età o estrazione sociale. Non solo politici, dunque, ma ognuno dovrà e potrà avere modo e maniera per esprimere le proprie posizioni. La presentazione del laboratorio si è tenuta stamane, presso il Pompei Resort alle ore 11.00. Seduti al tavolo programmatico, diverse persone. Carmine Lo Sapio, Alfredo Benincasa, Giuseppe del Regno, Alberto Robetti,  Vincenzo Garofalo, e ancora: Mario Orto, Francesco Gallo, Carotenuto Antonio, Salvatore Desiderio. Colori ed esperienze politiche, eterogenee, che si uniscono per un fine comune: avviare una riflessione sulla vita politico-amministrativa della città mariana, alla luce anche dell’operato della attuale amministrazione, con un occhio puntato alle esigenze impellenti della città. Ad aprire la conferenza stampa, Carmine Lo Sapio che ha dichiarato: “Stamane, siamo riuniti in rappresentanza anche di tanti altri amici, che, come noi, s’interrogano sul futuro della nostra città. L’Amministrazione Comunale targata D’Alessio ha creato e crea tutt’ora tanti problemi. Oltre che a creare guasti, non sembra essere capace di fare nulla di costruttivo. Non progetta, non pianifica per Pompei. “Un’Amministrazione, che non rispetta le regole – continua Lo Sapio – e che parla di legalità e trasparenza quando poi è la prima a non attenersi a tali principi. Tanti sono gli esempi di poca trasparenza di questa Amministrazione. Ad esempio, in merito alla Publiservizi, per la quale i consiglieri di opposizione del gruppo “Unità e Impegno” hanno chiesto un’interrogazione consiliare a risposta scritta, nessuna risposta ancora è arrivata. Eppure, i 30 gg come previsto dalla legge, sono decorsi. E ancora nessuna risposta viene data in merito.  Bisogna porre fine a questo atteggiamento omissivo che non manca di applicare vendette e stupide ripicche a chiunque dimostra di aver preso posizioni diverse. E nel mirino ci sono tutti: dipendenti comunali, dirigenti, commercianti, chiunque manifesta di essere in disaccordo con l’Amministrazione.” “Ora basta, la misura è colma. Proprio alla luce della crisi economica imperante nel mondo, in Italia e nella nostra città – continua Lo Sapio – si doveva promuovere anche un meccanismo di pace sociale. Non uno scontro, che parte proprio da dentro le mura di Palazzo de Fusco.” ” Noi abbiamo ritenuto opportuno di dover mettere assieme tutte le forze sane per un rilancio della città. E’ un invito rivolto anche ai consiglieri di maggioranza, affinchè prendano parte anche loro a questo laboratorio politco, per un contributo costuttivo. Tutti i cittadini sono bene accetti. Ognuno potrà esprimere la propria idea  – conclude Lo Sapio – il fine ultimo, al di sopra dei colori politici e delle appartenenze, è il bene della città.” Parole chiare, alle quali si sono aggiunti i commenti degli altri presenti. A fare da eco all’intervento di apertura di Lo Sapio, Alberto Robetti, che ha dichiarato: “In questi ultimi giorni, quello che sento a pelle, è il terrore dei singoli cittadini e dei dipendenti comunali. Si è arrivati al punto di assistere ad azioni di rappresaglia, contro tutti quelli che si dimostrano in divergenza di opinioni con l’Amministrazione. Dirigenti comunali e dipendenti, unitemante ad alcuni esponenti della vita commerciale cittadina, subiscono stupide ripicche se dimostrano di avere un altro modo di vedere le cose.” “A noi tutto ciò non piace e non ci va giù – conclude Robetti – e ci opponiamo fortemente a questo andazzo.” Anche Robetti, non le manda certo a dire. A seguire, è intervenuto Francesco Gallo che ha dichiarato: “Mi piace partire dall’idea di laboratorio politico. Un’officina di idee finalizzate a rendere Pompei una città normale. Tante e troppe, infatti, sono le contraddizioni. L’impegno politico deve mettersi al servizio del cittadino.” “Ma per prima cosa -continua concludendo Gallo – bisogna recuperare il rapporto con i cittadini e un’attenzione particolare alle esigenze dell’intera comunità.” D tenore simile, anche le parole di Giuseppe Del Regno che ha affermato: “Questa città è una Ferrari senza ruote. Il gruppo Unità e Impegno, del quale sono consigliere, aveva promosso diversi progetti: dal recupero del campo sportvo Bellucci, al Museo del Design, fino alla costruzione di due nuovi asili nido. Tutti progetti andati in fumo. Motivo? L’incapacità, di questa Amministrazione di ottemperare agli obblighi burocratici. Modulistica non compilata correttamente, fax non inviati e tanti altri errori ci hanno fatto perdere numerosi finanziamenti europei e regionali. Per questi, e tanti altri motivi – conclude Del Regno – vogliamo dare una svolta alla città.”  Dopo Del Regno, è intervenuto Antonio Carotenuto, che ha affermato: “A Pompei, il settore trainante è il commercio. Anni fà c’era la tipografia dove si stampava l’Avvenire, c’era La Cartiera che produceva una carta pregiata. Tutte realtà scomparse. A Pompei, dunque, l’economia ruota attorno alle attività commerciali, ed è per questo che bisogna sostenerle nel giusto modo, specie in momenti di crisi come quello attuale.” Alle parole di Carotenuto, ha fatto seguito l’intervento di Vincenzo Garofalo che ha dichiarato: “Come coordinatore di tre movimenti politici Pompei Futura, Pompei Più e Pompei Cambia, affermo la nostra adesione piena a questo laboratorio politico per Pompei per un coinvolgimento di tutti alla vita poltico-amministrativa della città.” “I nostri tre movimenti daranno pieno supporto al laboratorio – continua Garofalo – al primo punto ci dovrà essere un patto generazionale tra i giovani e la vecchia guardia. La politica deve essere cosa di tutti e non solo di pochi. I giovani con le loro idee fresche, supportati dall’esperienza dei veterani, sapranno contribuire ad una svolta positiva per Pompei. Il tutto, nello spirito della collaborazione costruttiva. Quello di oggi, più che un incontro politico, è un incontro di uomini, di idee, di volontà.” Quelle di Garofalo, sono state parole di auspicio ad una più massiccia partecipazione dei giovani pompeiani alla vita politica. Dopo Garofalo, ha preso la parola Salvatore Desiderio che ha dichiarato: “Ci rendiamo conto che i problemi su Pompei sono diversi, ma per come si sono messe le cose, specie negli ultimi mesi, è arrivato il momento di fare proposte alternative. Questo, infatti, è proprio il senso del nostro laboratorio politico, libero e aperto a tutti, nello spirito del democratico confronto.”  Dopo Desiderio, ha parlato Alfredo Benincasa che con lucida analisi ha affermato quanto segue: “Condivido tutto quello che hanno detto fino ad ora i miei amici. Questa Amministrazione sa solo porre qualche inutile rimedio ai guai fatti. E’ una situazione insostenibile alla quale diciamo basta proprio con la prsentazione anche di questo laboratorio politico, finalizzato alla costruzione di un dialogo con la città. E’ arrivato il momento di invitare anche la maggioranza comunale ad una riflessione seria e lucida sull’operato deficitario dell’Amministrazione Comunale. Questo laboratorio politico, ha come finalità quello di recuparare tempo per programmare il rilancio della città.” Ha concluso la conferenza l’intervento di Alfredo Allaria che ha dichiarato: “Il fallimento dell’amministrazione D’Alessio e’ stato certificato dalla recente tornata elettorale. Il sindaco, e’ passato da un larghissimo consenso prossimo al 70% del voto del 2009, che lo vide stravincere al primo turno e gli consenti’ la rielezione., ad un consenso di soli circa 700 voti. La mia considerazione – insiste Allaria – si basa sull’analisi politica del voto del febbraio scorso. Tutti sanno che dopo il voto del 2009 il sindaco ha seguito il suo mentore politico l’onorevole Sommese nel passaggio dal PD al UDC e si e’ sempre vantato della sua amicizia considerata proficua anche per la citta’ anche quando proprio il sottoscritto lo attaccava in consiglio comunale per la mancata realizzazione dell’interramento della Circumvesuviana. Ebbene, all’indomani del recente voto, quando si e’ contato i voti per l’UDC si e’ visto che solo 700 cittadini avevano seguito il consiglio di D’Alessio. E dire che lo stesso aveva mobilitato quasi tutta la sua maggioranza per sostenere Sommese.” “Se poi – continua Allaria – si analizza il voto per sezioni si scopre che circa la meta’ dei 700 voti sono stati raccolti nelle zone notoriamente legate al consigliere Cirillo e che guarda caso i voti in quelle sezioni corrispondono piu’ o meno a quelli che storicamente raccoglie il consigliere Cirillo.” “Quindi ad oggi escludendo i “voti di Cirillo” il sindaco e la sua maggioranza godono il consenso di solo 350 pompeiani. Speriamo che il sindaco prenda atto e si dimetta quanto prima.Di sicuro Claudio D’Alessio – conclude Allaria – sarà ricordato come il peggior sindaco che questa città abbia mai avuto; con le sue dimissioni almeno dimostrerebbe un minimo di buon senso e di presa d’atto della situazione drammatica in cui ha portato questa città negli ultimi due tre anni.” Parole dure quelle di Allaria che arrivano alla fine di tutte le altre dichiarazioni. Al di là delle diverse affermazioni, tutte sembrano però avere una unità di fondo precisa: recuperare il rapporto con la cittadinanza per favorire una partecipazione diretta della stessa alla vita politico-amministrativa della città. Ognuno può essere un prezioso serbatoio di idee ed ha il dovere morale di metterle in gioco, rendendole note. Partecipazione attiva, questo, in estrema sintesi, l’idea di fndo del laboratorio politico per Pompei.

Marianna Di Paolo

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