Terme di Stabia: sì al concordato continuativo

Terme occupate (4)

Vertenza Terme di Stabia, l’amministrazione prefettizia ha deciso: sì al concordato «continuativo». La volontà dei commissari è stata messa ieri sul tavolo della cabina di regia regionale sul lavoro convocata a Napoli. La discussione ora è aperta: i sindacati della società partecipata del Comune di Castellammare hanno rigettato la proposta, chiedendo di traghettare l’azienda sino alle elezioni amministrative. All’incontro erano presenti l’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi, il commissario prefettizio di Castellammare Rosanna Bonadies, il direttore generale di Terme di Stabia Francesco Circiello, l’amministratore unico di Terme Francescopaolo Ventriglia, rappresentanti dell’Asl Na3 Sud e le organizzazioni sindacali. Quella del concordato era l’ipotesi avanzata in un primo momento dall’amministratore unico di Sint Ottavio Mannara, che si contrapponeva alla ricapitalizzazione in natura, ovvero con conferimento di beni, elaborata da Ventriglia. Il concordato comporterebbe il deposito di una richiesta presso il Tribunale che potrebbe facilitare la gestione della crisi aziendale, proseguendo con le attività e «cristallizzando» la situazione debitoria. «Potrebbe» poiché a quel punto sarà solo il giudice a decidere se continuare con il progetto Terme oppure mettere tutto in liquidazione. Inoltre, anche se il Tribunale dovesse decidere di attivare la procedura, ciò avrà ripercussioni negative sui possibili finanziamenti in arrivo non solo da Regione e ministero ma anche dai privati. L’azienda che ha occupato fino al 2012 circa 200 dipendenti tra «fissi» e stagionali, rischierebbe quindi di non riaprire per la stagione termale 2013. La prossima settimana cominceranno le consultazioni tra i sindacati e tra i manager di Terme e l’Asl Na3 Sud. «Quella del concordato è una proposta inaccettabile – ha detto Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl – specie a due mesi dalle elezioni comunali. Non si comprende su quali basi il commissario voglia intraprendere questa strada. Noi chiediamo di attendere una nuova amministrazione votata dai cittadini per prendere decisioni importanti. A noi interessano i livelli occupazionali: siamo per la riapertura e la riassunzione di tutti i lavoratori. Possibile che la politica non si stia occupando di tutto questo?». Dopo aver atteso per oltre un anno la ricapitalizzazione, quindi, il provvedimento rischia di sfumare del tutto. Intanto è cominciato il conto alla rovescia per la sempre più improbabile riapertura di maggio. I dipendenti si trovano attualmente in cassa integrazione, ed è probabile che i sindacati la prossima settimana avanzino delle proposte anche per prolungare la cig.

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