Nola: telai contraffatti e Smart rubate, cinque arresti. Affare da mezzo milione

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Stamattina, gli agenti del commissariato di polizia di Nola hanno proceduto all’esecuzione di 5 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Nola, in relazione ai reati di ricettazione e riciclaggio di autovetture rubate e parti di esse. In manette sono finiti: Carmine Antonio Giugliano, 53 anni; Antonio Angelo Giugliano, 54 anni; Francesco La Marca, 48 anni; Giovanni La Marca, 28 anni, tutti di Nola; e Ferdinando Corcione, 54 anni di Saviano.

I provvedimenti restrittivi, quattro arresti domiciliari e obbligo di firma per il 28enne, rientrano in un’attività investigativa avviata dal commissariato di Nola nel 2009 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola retta dal Procuratore Paolo Mancuso.

Tutto parte dal sequestro preventivo di un’autovettura Smart con telaio di provenienza illecita. Le successive indagini, supportate anche da investigazioni tecniche ed invasive, hanno consentito di sottoporre a sequestro altri 50 veicoli che erano stati rubati al centro e al sud Italia, tutti con numero di telaio contraffatto. Gli investigatori hanno accertato che Ferdinando Corcione, pregiudicato, aveva avviato una fiorente attività illecita di ricettazione e riciclaggio di autovetture, tutte Smart, avvalendosi della collaborazione dei cognati Carmine Antonio e Antonio Angelo Giugliano, gestori di un’officina di carrozzeria a Piazzolla di Nola. Proprio nell’autorimessa, dopo alcune perquisizioni, sono stati rinvenuti molti strumenti utilizzati per la contraffazione delle autovetture: punzoni alfanumerici, penna ad aria compressa per alterare i telai, targhette e cliché di metallo riportanti numero di telai di auto di varie marche e modelli.

Successivamente, gli inquirenti sono riusciti a risalire ai proprietari della auto ricettate ed a provvedere al sequestro. Inoltre, dopo le perquisizioni, gli agenti hanno accertato che i cugini Giugliano, avuto sentore delle attività investigative in corso, avevano suggerito agli acquirenti di auto contraffatte – inizialmente ignari della contraffazione – di far scomparire i mezzi, simulando false denunce di furto, così da eludere i controlli di polizia.

Le intercettazioni telefoniche avviate hanno consentito, inoltre, di provare l’esistenza di condotte criminose in concorso tra Corcione, i cugini Giugliano e Francesco e Giovanni La Marca, ciascuno con ruoli e mansioni diversificati, ma comunque commettendo, con sistematicità, delitti contro il patrimonio, al fine di conseguire e mantenere, in modo diretto e indiretto, attività economiche imprenditoriale nel settore commerciale e dei servizi, nonché di realizzare profitti e vantaggi ingiusti.

Le auto rubate corrispondevano perfettamente ad autoveicoli incidentati o completamente fuori uso, anche acquistati all’estero (Germania, Belgio e Francia). Grazie a mani esperte, che provvedevano a resettare le centraline ed a ripunzonare i numeri di telaio, esse riacquistavano – con i veicoli rubati – la loro “verginità”, per cui erano successivamente vendute a prezzi pari al valore commerciale di mercato e con un incameramento illecito complessivo da parte degli indagati di circa mezzo milione di euro.

Infine, nel corso dell’esecuzione di oggi, durante ulteriori perquisizione, è stata rinvenuta nella disponibilità di Corcione un’autovettura Audi A3 Sportback, di sicura provenienza furtiva, smontata in tutte le sue parti di carrozzeria e motore, prova di targa e numero di telaio, che è stata sequestrata.

CORCIONE FERDINANDO ANNI ANNI 54 GIUGLIANO ANTONIO ANGELO ANNI 54 GIUGLIANO CARMINE ANTONIO ANNI 53 LA MARCA FRANCESCO ANNI 48 LA MARCA GIOVANNI ANNI 28

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