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Avellino, effetto crisi: operai “arrotondavano” spacciando droga in fabbrica

polizia[1]_18Erano conosciuti come operai irreprensibili, anche con qualche difficolta’ economica dovuta allo status di cassintegrati. In realta’ la tuta blu da metalmeccanici serviva a mascherare un’attivita’ parallela ben piu’ redditizia. Giuseppe Cerbone, 44 anni di Acerra, e Antonio Palomba, 50 anni di Grottaminarda, spacciavano hashish e marijuana anche in fabbrica tra i colleghi e nell’armadietto di lavoro nascondevano quantitativi consistenti di droga. I due sono stati arrestati assieme alla moglie di Palomba, Michelina Rossetti di 53 anni, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti dagli agenti della questura di Avellino. Mente della banda era Cerbone che da 13 anni si era trasferito in Irpinia e che aveva tenuto i contatti con una grossa rete di spacciatori del napoletano. Secondo gli inquirenti, da anni l’uomo riforniva tutti i pusher della Valle Ufita e curava la vendita al dettaglio in una grossa azienda metalmeccanica di Avellino. Per trasportare la droga nella sua auto, una Fiat Multipla, aveva ricavato un vano tra il motore e la plancia che gli consentiva di passare indenne i controlli di polizia e carabinieri. Nelle abitazioni di Cerbone e della coppia sono stati rinvenuti circa 2 chilogrammi di hashish e mezzo chilo di marijuana assieme 6mila euro in contanti.

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