Si è incatenato alle porte d’ingresso di palazzo Farnese per sollecitare il commissario prefettizio Rosanna Bonadies a dare seguito alla sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Torre Annunziata che ha dichiarato nulle una serie di determine e delibere della scorsa amministrazione comunale. Carlo Lupo, riconosciuto invalido dopo percosse e maltrattamenti in carcere, ieri mattina ha deciso di legarsi con una catena alle porte del Municipio con tanta di sentenza alla mano. Si tratta di un provvedimento a firma del giudice Emanuele Ruocco del mese di settembre del 2011: la sentenza condannò l’ex sindaco Luigi Bobbio per comportamento antisindacale e impose la revoca dei provvedimenti. Tra questi le delibere di giunta numero 92 e 93 del 27 luglio 2010: la prima ad oggetto aveva “la nuova struttura organizzativa dell’Ente” e la seconda “il Piano triennale del fabbisogno del personale 2010, 2011 e 2012”. La protesta di Carlo Lupo è scattata già quando nell’estate del 2010 venne assunta al Comune nell’ufficio politiche sociali la sorella dell’ex assessore Antonio Coppola, che proprio in quel periodo era il sindaco facente funzioni vista l’assenza per ferie dell’ex primo cittadino stabiese Bobbio. Già all’epoca montò il malcontento tra alcuni esponenti dell’opposizioni che chiesero lumi all’ex assessore alla Cultura che si difese dicendo che la tempista dell’assunzione era solo un caso e che non si trattava di un episodio di clientelismo. Lupo è presente in graduatoria all’ufficio provinciale della massima occupazione e proprio negli anni scorsi il Comune predispose un provvedimento di copertura delle quote riservate alle categorie protette (il 7%) a partire dal settembre 2009. In questa lista compare anche la sorella dell’ex assessore ma quello che imputa il giudice Ruocco alla passata amministrazione comunale è il fatto di aver proceduto ad una serie di assunzioni con relative determine e delibera senza nessuna concertazione con le organizzazioni sindacali. Quindi i provvedimenti sarebbero dovuti essere cancellati ed revocati i contratti di assunzione al Comune. Tutto ciò ad un anno di distanza dalla sentenza del Tribunale di Torre Annunziata non è avvenuto e per questo Carlo Lupo, che potenzialmente avrebbe potuto occupare uno dei posti di lavoro assegnati nel 2010 al Comune, ha spiegato che resterà incatenato al Comune fino a quando non sarà ricevuto dal commissario Bonadies.