Comprendere le radici storiche del turismo significa cogliere le grandi trasformazioni culturali, sociali ed economiche che hanno interessato tante aree del Paese e anticiparne gli sviluppi futuri.
Un’analisi dei fenomeni che condussero la società occidentale, fra Ottocento e Novecento, a proclamare la nascita del turismo come categoria culturale, è offerta dal libro di Annunziata Berrino, “Storia del turismo in Italia” (Il Mulino, 336 pp., € 23,00), che sarà presentato sabato 6 aprile, alle ore 17 e trenta, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento.
Con l’autrice, docente di Storia Contemporanea alla Federico II di Napoli, saranno presenti il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo,l’assessore alla Cultura, Maria Teresa De Angelis, il presidente dell’Associazione degli agenti di viaggio della penisola sorrentina, Antonino Amuro e il segretario del Centro di cultura e storia amalfitana, Donato Sarno. L’incontro, moderato da Luigi D’Alise, direttore dell’Ago Press, è promosso da Carlo Alfaro, del gruppo Il Caffè delle Muse e sarà arricchito dal contributo di letture dell’attore Roberto Azzurro e dell’esibizione di un gruppo di danza coordinato dalla coreografa Floriana Cafiero.
Nel testo, Annunzia Berrino prende come punto di partenza il momento in cui nasce il viaggio di diporto, cioè per vacanza, e che vede l’Italia meta ambita dei viaggi di stranieri, per poi soffermarsi sull’emergere del turismo del benessere, con la fortuna dei soggiorni termali e delle vacanze al mare, sullo sviluppo delle infrastrutture e delle istituzioni e la progressiva, impetuosa diffusione del turismo di massa, che rende oggi questo settore una delle realtà economiche cruciali del nostro Paese. Il volume chiarisce come nasce quella condizione leggera, quasi beata, propria dei turisti, nella quale è consentito allontanarsi dal quotidiano e, talora, persino spogliarsi della propria identità. Il libro ricostruisce la contemporanea evoluzione del sistema dei servizi, delle istituzioni e delle politiche turistiche dall’inizio dell’Ottocento a oggi raccontando come, nelle infinite località turistiche italiane – città d’arte o termali, in montagna, al mare o ai laghi – processi culturali, mode, organizzazioni e consumi si siano trasformati a ritmo incalzante, fino a connotare l’identità del nostro popolo.