Rubarono a Roma il Rolex a Banfi: «parlavano napoletano». Acciuffati, ma sono romani

Lino Banfi“La banda dei Rolex l’aveva colpito sotto casa due settimane fa, in Piazza Bologna a Roma. Lino Banfi fu bloccato e minacciato di morte, obbligandolo a sfilarsi il prezioso orologio. L’attore attese le volanti della Polizia e raccontò che i due banditi avevano il volto coperto da caschi integrali e parlavano in napoletano. I giornali romani e nazionali diffusero la notizia, dando per certo senza alcun riscontro delle forze dell’ ordine che a colpire in vari quartieri di Roma in pieno giorno erano gruppi di malavitosi campani in trasferta. Il che potrebbe anche essere vero, ma pare non nel caso di Lino Banfi. Infatti i due rapinatori di Rolex sono stati arrestati a Roma, entrambi però sono romani, di 60 e 40 anni. Gianfranco P. (il quarantenne) è stato acciuffato dopo aver tentato l’ennesimo colpo in zona Prati. L’altro è stato trovato in possesso di un ciclomotore rubato e di una riproduzione di una pistola Beretta calibro 9×21”.
“Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro – è soddisfatto per l’esito delle indagini, indiziando i due malviventi ammanettati della responsabilità degli scippi armati registrati ultimamente a Roma, compreso quello a Lino Banfi. Il quale, lo sappiamo, vuol bene tantissimo a Napoli, città dove ha conosciuto la carità e l’umanità in un brutto periodo della sua vita, e dove ha mosso i primi passi della sua carriera. Lui ha raccontato solo quello che gli è parso di sentire. Ma se i suoi aggressori sono effettivamente i due romani, va evidenziato un nuovo e preoccupante fenomeno: i rapinatori dei Rolex d’Italia starebbero usando una tecnica per depistare le indagini, cioè simulare l’accento napoletano. Sempre che l’attore abbia ben riconosciuto il nostro dialetto. In ogni caso adesso ci aspettiamo le scuse pubbliche di tutti quei media e di quei razzisti che per giorni hanno sguazzato in questa notizia dando addosso tanto per cambiare ai napoletani”.

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