Tanti dubbi, poche certezze. Il cammino stagionale della Givova Scafati nel campionato di Legadue lascia molte perplessità e poche sicurezze. La squadra, nonostante tre cambi di allenatore (da Di Carlo a Bartocci e infine Cavina), sembra non riuscire a trovare la giusta quadratura del cerchio. Sulla carta, quello allestito dalla dirigenza, anche se forse è stato assortito male, sarebbe un organico di prima fascia. Ma la classifica recita tutt’altro: quinto posto con 24 punti, a braccetto con Tezenis Verona, Le Gamberi Foods Forlì e Biancoblù Bologna. Se il campionato finisse oggi, la compagine dell’Agro sarebbe qualificata per i play-off, ma, con otto punti ancora in palio in cinque giornate da disputare (compreso il turno di riposo), non si può dormire sonni tranquilli. Le inseguitrici (Bitumcalor Trento a quota 22, Upea Capo d’Orlando e Fileni BPA Jesi a quota 20) restano alle calcagna ed aspettano un calo delle formazioni che le precedono, per sferrare l’attacco decisivo. Se poi si aggiunge il fatto che la Givova ha avuto un pessimo rendimento nel 2013, da ultima della classe, allora si possono comprendere meglio i motivi che tengono dirigenza e tifoseria in allarme. C’è il rischio di portare a termine una stagione anonima, che non lascerà il segno nella gloriosa storia del club di Viale della Gloria.
I segnali ci sono tutti e non è necessario andare lontano nel tempo per scovarli. Basta guardare il risultato finale dell’ultimo incontro di campionato: 102-82 in favore dei padroni di casa della Novipiù Casale Monferrato. Con una prestazione difensiva da dimenticare, i salernitani non hanno minimamente impensierito gli uomini dell’ex allenatore Griccioli, che ha così inflitto una sonora sconfitta alla sua ex squadra, gestendo l’incontro in lungo e in largo e ribaltando il passivo subito all’andata. «Il problema non è stato il negativo approccio alla gara – ha spiegato il tecnico Cavina – ma il fatto di non essere riusciti a reggere l’intensità dell’avversario. Nel corso della sfida, i miei ragazzi sono comunque riusciti a rifarsi sotto, dopo un pessimo inizio, ma lo sforzo è stato pagato a caro prezzo, perché nel finale abbiamo avuto un grosso calo fisico, chiudendo la gara in affanno».
Il massimo dirigente scafatese, Alessandro Rossano, è rimasto fortemente deluso dalla prestazione della squadra e non ha risparmiato nessuno, allenatore compreso. «Abbiamo incontrato un avversario forte – ha detto – ma non mi aspettavo una simile debacle. La mano del nuovo tecnico ancora non si è vista,mi aspettavo qualcosa in più. Vorrei rivedere almeno un PalaMangano inespugnabile per puntare ai play-off».
Mentre il neo allenatore scafatese prepara la squadra alla sfida di domenica (ore 18:15) contro la Tezenis Verona, impazzano le voci che parlano di un possibile innesto in squadra. Anche se il tecnico glissa alla domanda, appare imminente l’arrivo di un playmaker. L’ex Mats Levin (che ha appena terminato la stagione agonistica con i Vikings Solna) potrebbe essere la soluzione al problema, andando a ricomporre, con Sorrentino, la stessa coppia di registi della passata stagione.
Antonio Pollioso