La Procura di Napoli ha posto sotto sequestro questa mattina l’area dell’ex Italsider: l’accusa sarebbe di truffa e disastro ambientale. La zona avrebbe dovuto essere interessata a processi di bonifica ambientale mai effettuati, per il quale vennero stanziati diversi milioni di euro. Il provvedimento arriva a distanza di un mese e mezzo dallo scempio della Città della Scienza, andando a scuotere ulteriormente l’opinione pubblica di Bagnoli. Gli indagati sono 21 e tra questi vi sono ex vertici di “Bagnolifutura”, funzionari Arpac e del ministero dell’ Ambiente, per i quali si configurerebbero vari reati, in primis quello di disastro ambientale, legato anche al ciclo dei rifiuti . Tra le varie persone citate nell’inchiesta della Procura, è stato individuato anche l’ex pm Omero Brogi attuale presidente di Bagnolifutura. La bonifica ambientale di Bagnoli, risulta essere un nodo centrale per tutta la periferia occidentale di Napoli. Troppe le lungaggini burocratiche e procedure irregolari, segnalate e denunciate dalla commissione parlamentare d’inchiesta, il tutto collegato anche allo smaltimento illecito dei rifiuti che va ad aggravare la situazione ambientale di Bagnoli, già duramente colpita. Il problema della bonifica di Bagnoli è racchiuso in un dossier di trenta e più pagine, della commissione parlamentare che parla della “colmata” piena di scorie e loppe degli altoforni interessando una grossa area che va dal pontile nord a quello sud. Il futuro di Bagnoli è al centro dell’agenda politica locale, ma senza la bonifica dell’ex area siderurgica e dei territori limitrofi sarà difficile ipotizzare una rinascita della zona.
Luciano Annunziata